Le promesse del ministro Costa, Terra dei Fuochi aspetta e brucia

E va bene il plastic free, il no agli inceneritori e tutto il resto appresso… ma il ministro Costa non aveva promesso anche una vigilanza ‘spietata’ su tutti i siti di rifiuti ‘sensibili’? Lo Stir che ha preso fuoco ieri a Santa Maria Capua Vetere non era un sito ‘sensibile’? Non aveva già preso fuoco l’anno scorso? Che sta facendo il ministro per la nostra terra? Qui nella Terra dei Fuochi, mentre il governo cambia da gialloverde a giallorosso, l’aria rimane nera. Nera del fumo tossico che ancora una volta si è sprigionata da un sito di stoccaggio. Se le intenzioni del ministro sono sincere, perché a distanza di oltre un anno da quella promessa di sicurezza siamo di nuovo al punto di partenza? Quali sono gli ostacoli? Chi gli sta impedendo di ridurre all’impotenza gli avvelenatori seriali che prosperano in mezzo a noi? Questi criminali dell’ambiente continuano a fare i loro comodi nonostante le inchieste della Procura, sicuri che le promesse dei politici continueranno ad essere quelle di sempre, cioè vuote. Il problema è che i poteri che oggi vengono dati alla magistratura sono limitati: permettono di avviare un’indagine ed eventualmente, tra qualche mese, di portare in tribunale la ‘manina’ che ha ‘favorito’ le fiamme; vuol dire che nel giro di qualche anno il responsabile (o magari ‘i responsabili’ se riusciamo a beccare anche i mandanti) avranno la loro condanna. “Anni”, quindi, a fronte di un’emergenza che continua oggi, ogni giorno. E dei tempi lunghi della burocrazia italiana ne sanno qualcosa i ‘combattenti’ del comitato cittadino di Bellona, ancora alle prese con il mefistofelico sito dell’ex Ilside. A questo punto, visto che non è possibile procedere con una giustizia ‘immediata’ o ‘sommaria’ (a causa di tutte le limitazioni che la ‘democrazia’ impone), l’unica soluzione percorribile è la prevenzione. Cioè adottare tutte quelle misure che il ministro aveva promesso un anno fa, quando, poco dopo essersi insediato, si trovò a commentare un identico incendio che aveva interessato il medesimo impianto Stir di Santa Maria Capua Vetere: controllare come si deve questi benedetti ‘siti sensibili’ e impedire i roghi tossici. Roghi di cui beneficia chi non vuole spendere soldi per lo smaltimento corretto dei rifiuti e di cui scontano le conseguenze ‘fisiche’ i residenti, i cittadini, quelli che pagano lo stipendio al ministro e a tutto il Parlamento. Ora faranno una (già vista) ‘riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica’ e potremo udire nuove e roboanti promesse. I camorristi si faranno una grassa risata e ai cittadini verrà concessa la magnanima possibilità di creare comitati e fare cortei in piazza. Magari, invece, è ora di vedere qualche risultato serio e lungimirante. Magari ai grassi avvelenatori va tolto quel sorriso dalla faccia. Magari.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome