Siria, il diplomatico Usa: “Non si è fatto abbastanza per fermare la Turchia”

Roebuck ha sollevato la questione

Smoke billows following Turkish bombardment on Syria's northeastern town of Ras al-Ain in the Hasakeh province along the Turkish border on October 9, 2019. - Turkey launched an assault on Kurdish forces in northern Syria with air strikes and explosions reported along the border. President Recep Tayyip Erdogan announced the start of the attack on Twitter, labelling it "Operation Peace Spring". (Photo by Delil SOULEIMAN / AFP)

MILANO – Il diplomatico americano che lavora nel nord della Siria, William V. Roebuck, ha criticato l’amministrazione Trump per non aver cercato di prevenire più duramente l’offensiva militare turca il mese scorso e ha detto che i miliziani appoggiati dalla Turchia hanno commesso “crimini di guerra e pulizia etnica”. Così il diplomatico, con 27 anni di esperienza alle spalle, in un ‘memo’ riservato di cui dà notizia ‘The New York Times’.

La questione siriana

Roebuck ha sollevato la questione se una diplomazia americana più severa, più brusche minacce di sanzioni economiche e l’aumento delle pattuglie militari avrebbero potuto dissuadere la Turchia dal dare il via agli attacchi. “Ma non lo sapremo mai perché non ci abbiamo provato”, ha messo nero su bianco.

(LaPresse)

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