Siria, regime in allerta dopo minacce di risposta a fatti Douma

Damasco (Siria), 10 apr. (LaPresse/AFP) – Il regime siriano è in allerta, in vista di una possibile azione dei Paesi occidentali e dopo che il presidente americano Donald Trump ha promesso di rispondere velocemente e con forza al presunto attacco chimico su Douma. Stati Uniti, Francia e Regno Unito hanno alzato la pressione sul governo del presidente Bashar Assad, promettendo di reagire duramente al presunto uso di gas tossico, che ha ucciso decine di persone nell’ultima città in mano ai ribelli nella Ghouta orientale. Le forze governative a Damasco sono in allerta alta in previsione di un possibile attacco militare, secondo l’Osservatorio siriano dei diritti umani. “A mezzanotte, il comando dell’esercito ha messo tutte le postazioni militari in allerta, inclusi aeroporti e tutte le basi, per un periodo di 72 ore”, ha affermato l’ong. Unità hanno rinforzato le postazioni e si sono preparate per un rapido dispiegamento, mentre i soldati non sono stati trasferiti o ritirati, ha precisato l’Osservatorio.

Le forze di Damasco hanno categoricamente negato le accuse di aver usato gas tossico, tra cui sarin e gas cloro, negli oltre sette anni di guerra. Ieri l’ambasciatore siriano all’Onu, Bashar al-Jaafari, ha accusato le potenze occidentali di aver inscenato gli attacchi per giustificare un’azione militare contro la Siria. Nell’aprile dello scorso anno Trump aveva ordinato un raid missilistico contro una base aerea siriana, dopo un attacco con sarin che l’Onu aveva imputanto al regime. Nel conflitto, scoppiato con le proteste anti-Assad nel 2011 e poi sfociato in un complesso scenario di intreccio internazionale, sono state uccise 350mila persone.

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