Sport, Mattarella al Campo dei Miracoli di Corviale: “Qui speranza e crescita sociale”

"Questo campo dei miracoli è un luogo che esprime speranza, fiducia e concreta crescita sociale. Lo sport fatto in questo modo crea non solo speranza ma realtà concreta in cui la crescita individuale è di grande importanza".

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Nella foto: Sergio Mattarella

ROMA – “Questo campo dei miracoli è un luogo che esprime speranza, fiducia e concreta crescita sociale. Lo sport fatto in questo modo crea non solo speranza ma realtà concreta in cui la crescita individuale è di grande importanza”. Seconda uscita pubblica del secondo settennato, per Sergio Mattarella, che dai luoghi della sofferenza di Norcia – dove è stato ieri – oggi ha visitato il quartiere Corviale, a Sud di Roma, luogo dell’operosità dei cittadini in nome del riscatto.

Conosciuta come la borgata del cemento, a Corviale è stato inaugurato il nuovo campo di calcio a 11, frutto dell’iniziativa dell’Associazione ‘Calciosociale Italia’, all’interno del centro sportivo polifunzionale Valentina Venanzi. Il tutto è stato possibile anche grazie al coinvolgimento della Regione Lazio e l’Ater Roma. Il progetto, a carattere sportivo-sociale, opera in contesti giovanili ad alto rischio di emarginazione e propone un’attività educativa e pedagogica che coinvolge i ragazzi e le famiglie in un percorso di integrazione e legalità. Il Centro, nato da una riqualificazione di un’area abbandonata di proprietà dell’ATER del comune di Roma, si caratterizza, inoltre, per l’uso di ristrutturazione della bioarchitettura e la sostenibilità dei materiali.

E nella palestra adiacente al Campo dei Miracoli, sotto la spensierata conduzione della Iena, Amedeo Goria, c’erano, oltre a Mattarella, anche il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il sottosegretario Franco Gabrielli e il numero uno del CONI, Giovanni Malagó. Un sogno che diventa realtà, a cui l’associazione ha lavorato dal 2005, superando anche le difficoltà e le limitazioni della pandemia. “La sua è una carezza al cuore”, ha detto Massimo Vallati, nuovo Ashoka Fellow italiano dell’organizzazione Calciosociale, salutando l’inquilino del Colle. Poi un susseguirsi di testimonianze, tra queste Davide, 15 anni, che in tenuta da calcio dice con soddisfazione: “Mi ha cambiato la vita, mi ha educato. A noi ragazzi il Campo dei miracoli è quello che serviva: un punto di incontro, anche per fare i compiti”. Poi la storia commovente di Katherine, che nel raccontarsi non riesce a fermare le lacrime. A 12 anni la giovane si è trasferita a Corviale, e ha trovato nell’associazione un ancora per non perdersi. Aiutata nello studio e nello sport, dopo essere scappata a Milano, è tornata nella borgata e solo grazie al Calciosociale è riuscita a tracciare la sua strada lavorando per l’organizzazione.

Non solo ragazzi, ma anche genitori, nonni e intere famiglie che con l’ausilio dei volontari possono uscire dall’emarginazione, usufruire di un percorso pedagogico e anche assistenziale a favore della legalità e dell’integrazione. Mattarella saluta con il sorriso questa iniziativa, che nella sua essenza celebra quello che lui stesso ha sempre voluto sponsorizzare: la coesione sociale. Aspetto che caratterizzerà, con più forza, il suo secondo mandato. Una esperienza dunque che deve fare scuola, che deve essere valorizzata soprattutto quando in ombra. E per questa giornata di gioco e speranza, durante la quale il presidente ha anche voluto assistere al calcio di inizio della partita, non è mancata l’ironia: “Ho saputo che una delle regole del Calciosociale che applicate è che i rigori li tira il più debole: se fosse stata applicata quando ero ragazzino io, mi avrebbe permesso di calciare qualche rigore…”, ha scherzato Mattarela.

DI Donatella Di Nitto

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