Stellantis, poche ore al confronto sull’Italia. I sindacati spingono per la gigafactory a Mirafiori

I sindacati spingono, in particolare, perché lo stabilimento scelto sia quello di Mirafiori. Fonti hanno riferito a Reuters che proprio l'esecutivo italiano starebbe cercando di raccogliere 1 miliardo di euro per costruire la gigafactory in Italia

MILANO – Mancano poche ore all’avvio del confronto per il futuro di Stellantis in Italia. Domani pomeriggio il Governo si incontrerà con azienda e parti sociali. Un confronto atteso soprattutto da questi ultimi, che si aspettano da parte del ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti chiarimenti sulla posizione che l’Italia vorrà prendere in merito ai piani di sviluppo del gruppo. Il focus riguarderà in particolare il ruolo di primo piano che Stellantis potrà avere nell’ambito della mobilità elettrica e le opportunità che potranno aprirsi per il gruppo guidato dal ceo Carlos Tavares attraverso un’eventuale partnership pubblico-privata.

Il piano industriale

Tra la fine dell’anno e l’inizio del 2022 Stellantis svelerà i dettagli del futuro piano industriale, che il management è impegnato a definire in questi mesi. Alcuni punti potrebbero però essere svelati già il prossimo 8 luglio, in occasione dell’Electrification Day del gruppo. Già lo scorso aprile John Elkann e Carlos Tavares aprendo l’assemblea del gruppo avevano annunciato “un piano industriale offensivo” e ribadito la scelta di percorrere rapidamenta la strada dell’elettrico. Non manca molto e il Governo dovrà fare chiarezza su alcuni temi chiave – posti a gran voce anche dalle associazioni di categoria – come gli ecoincentivi, lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica. E infine soprattutto il peso degli stabilimenti italiani e la possibilità che proprio nel Belpaese Stellantis realizzi la sua terza gigafactory per la produzione di batterie evolute, dopo Francia e Germania.

I sindacati

I sindacati spingono, in particolare, perché lo stabilimento scelto sia quello di Mirafiori. Fonti hanno riferito a Reuters che proprio l’esecutivo italiano starebbe cercando di raccogliere 1 miliardo di euro per costruire la gigafactory in Italia. Il governo ha già stanziato 600 milioni di euro in fondi pubblici per il progetto, secondo un piano inviato all’Ue ad aprile. Le stesse fonti riferiscono però ora che l’Italia avrebbe intenzione di istituire una partnership pubblico-privata con una quota importante detenuta da Stellantis.

Alla vigilia dell’incontro i sindacati ribadiscono la propria posizione: la richiesta della Fismic Confsal “è quella di far costruire la Gigafactory in Italia e che il governo metta in campo tutte le azioni di ausilio per finanziamenti sull’elettrico”, scrive il sindacato. La Fismic chiede inoltre “tavoli di confronto volti a individuare percorsi formativi di riqualificazione professionale, che evitino il triste percorso degli ammortizzatori sociali passivi, ma permettano a questi lavoratori di riavere un posto di lavoro quando sarà compiuta la transizione alle motorizzazioni elettriche”.

(AWE/LaPresse)

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