Stirpe: “Il Dl Dignità punisce il lavoro, servono incentivi contro la precarietà”

"Non ci aspettiamo che si riesca a dare una risposta efficace al problema della precarietà con il decreto. Che riduce la flessibilità per le imprese. E, reintroducendo le causali, aumenta l'incertezza e il contenzioso sui contratti a termine"

Foto Alfredo Falcone - LaPresse

ROMA (AWE/LaPresse) – Stirpe: “Il Dl Dignità punisce il lavoro, servono incentivi contro la precarietà”. “Non ci aspettiamo che si riesca a dare una risposta efficace al problema della precarietà con il decreto. Che riduce la flessibilità per le imprese. E, reintroducendo le causali, aumenta l’incertezza e il contenzioso sui contratti a termine. Rendere più costoso il contratto a termine non ha alcun impatto sulla precarietà. Allo stesso tempo, l’aumento del costo degli indennizzi sui licenziamenti può scoraggiare la stipula dei contratti a tempo indeterminato. Si va nella direzione opposta rispetto alle intenzioni del governo”.

L’intervista al vicepresidente di Confindustria Maurizio Stirpe

Così in un’intervista al Sole24Ore il vicepresidente di Confindustria Maurizio Stirpe. “è un provvedimento che contrasta con la creazione di un clima favorevole per le imprese – accusa – Se vediamo i numeri, non esistono le ragioni di un intervento sui contratti a termine. Non abbiamo un’incidenza dei contratti a termine superiore alla media europea, anche il tasso di trasformazione in contratti stabili del 20% è in linea con la media Ue. Non si è considerato come sull’andamento dei contratti a termine dell’ultimo biennio abbiano inciso fattori come l’abrogazione dei voucher e delle collaborazioni a progetto, e la ridefinizione del concetto di subordinazione contenuta nel decreto attuativo del Jobs act per contrastare le false partite Iva e le collaborazioni mascherate. C’è un’impostazione sbagliata che troviamo anche sulle delocalizzazioni, dove l’inasprimento punitivo per il mondo delle imprese arriva in fase di decelerazione della crescita”.

“Chiediamo incentivi per aumentare il livello di occupazione dei giovani”

“Chiediamo incentivi per aumentare il livello di occupazione dei giovani – incalza Stirpe – Proponiamo un intervento di detassazione e decontribuzione che favorisca le assunzioni di giovani con il contratto a tempo indeterminato. Un intervento corretto è quello generalizzato del 2015 che ha previsto la detassazione e la decontribuzione piena per tutti i contratti a tutele crescenti. Ricordo che all’epoca si paventava alla scadenza degli incentivi un’ondata di licenziamenti che invece non c’è stata, visto che siamo nell’ordine dell’1%”.

“Chiediamo di eliminare le causali”

E in vista dell’iter parlamentare “Possiamo accettare la riduzione della durata dei contratti a termine da 36 a 24 mesi e del numero delle proroghe da 5 a 4. Ma chiediamo di eliminare le causali, perché generano contenzioso giudiziario e rappresentano un fattore di incertezza per le imprese. Inoltre è importante introdurre una disciplina transitoria che riduca l’impatto negativo sui contratti in essere. E chiediamo di non toccare il lavoro in somministrazione, le novità del decreto vanno riviste”.

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