Decreto dignità, i 5 Stelle: “C’è bisogno di persone di fiducia in ministero”

Il sospetto dei grillini è che ci siano responsabilità di uomini vicini alla squadra dell'ex ministro Pd Padoan. L'attacco di Berlusconi: "Di Maio non sa nulla di lavoro"

Luigi Di Maio vicepremier
Luigi Di Maio vicepremier

ROMA – “Fare pulizia nella Ragioneria dello Stato e al ministero dell’Economia. E’ questo l’intento annunciato da fonti qualificate del Movimento 5 Stelle dopo la vicenda della relazione tecnica al decreto dignità. La tabella “spuntata di notte” sugli 8000 posti in meno viene ritenuta un episodio “gravissimo”. Il sospetto dei grillini è che ci siano responsabilità di uomini vicini alla squadra dell’ex ministro Pd Padoan. E l’idea è uno spoil system per “togliere dai posti chiave chi mira a ledere l’operato di governo e M5S. Abbiamo bisogno di persone di fiducia, non di vipere”, fanno sapere.

Dal ministero continuano le smentite

Le relazioni tecniche, come ribattono fonti del Mef, sono presentate insieme ai provvedimenti dalle amministrazioni proponenti. Così anche nel caso del decreto dignità, giunto al Mef corredato di relazione con tutti i dati, compreso quello sugli effetti sui contratti di lavoro della stretta anti-precari. Le stesse fonti specificano che la Ragioneria generale dello Stato prende atto dei dati riportati nella relazione per valutare oneri e coperture.

Berlusconi ne aprofitta e attacca Salvini

Nella querelle è entrato anche Silvio Berlusconi, criticando le iniziative del ministro del Lavoro. “Il decreto Dignità massacra l’Italia produttiva ed è la dimostrazione che Luigi Di Maio non conosce nulla del mondo del lavoro. E’ giovane solo anagraficamente, politicamente risulta vecchissimo”, ha affermato l’ex Cavaliere. Il leader di Forza Italia ha poi parlato di Matteo Salvini: “Il suo errore è che continua ad agire come se fosse in campagna elettorale, invece di governare”.

La posizione di Forza Italia

A Forza Italia “interessa parlare ad un’altra Italia. Quella che chiede soluzioni concrete e non slogan, competenza e non effetti speciali, risultati e non semplici annunci. L’Italia fattiva, sobria, laboriosa, concreta, quella liberale, moderata, equilibrata. L’Italia che lavora e che crea lavoro”, ha proseguito Berlusconi.

L’attacco ai Cinque Stelle

Il leader di Forza Italia è poi tornato a criticare il M5S: “I Cinque Stelle si dipingono come un movimento apolitico, ma in realtà hanno raccolto tutti i peggiori cascami delle ideologie di sinistra. Dalla cultura anti-industriale all’invidia sociale al giustizialismo e all’indifferenza per le libertà del cittadino. Il blocco delle grandi opere, la ventilata chiusura dell’Ilva, i provvedimenti contro la flessibilità dell’impiego, la misura assistenziale del reddito di cittadinanza sono solo i primi esempi. Un nuovo disastroso ’68 che con cinquant’anni di ritardo si sta abbattendo sul nostro Paese”.

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