Thailandia, l’allenatore chiede scusa ai genitori

In una lettera affidata ai sommozzatori e indirizzata ai genitori dei 12 ragazzi intrappolati. Gli esperti cercano una soluzione per liberare i malcapitati: non sarà però in tempi brevi

Thailandia, le operazioni nella grotta di Tham Luang
LAPRESSE / AFP PHOTO

BANGKOK – Il Mondo è in apprensione per il futuro dei 12 ragazzi e del loro allenatore di calcio, da giorni intrappolati in una grotta nel Nord della Thailandia. I 13 vengono supportati e alimentati dai sub che fanno la spola tra l’esterno e il luogo nel quale hanno trovato riparo dall’acqua che ha invaso la grotta. Questa, infatti, è la stagione delle piogge nello Stato asiatico.

La lettera

Nelle scorse ore, proprio attraverso i sub, i 13 hanno avuto modo di inviare una lettera, indirizzata ai propri familiari, per confortarli e tranquillizzarli sulle condizioni di salute. I ragazzi hanno scritto ai genitori, affermando di stare tutto sommato bene e che non vedono l’ora di poter tornare a casa per riabbracciarli. Nella lettera anche l’allenatore si è rivolto ai familiari dei suoi ragazzi. Ha chiesto scusa per ciò che è accaduto; non si sarebbe immaginato che quella che doveva essere un’escursione di poche ore si sarebbe trasformato in un dramma che, si spera, avrà un lieto fine.

Le operazioni di salvataggio

Intanto gli esperti stanno cercando di capire come trarre in salvo i malcapitati. Inizialmente si era pensato di alimentare i 13 quotidianamente e attendere la conclusione della stagione delle piogge. Nel frattempo i ragazzi e il loro allenatore sarebbero stati addestrati alle immersioni. Questo perché per raggiungere l’uscita sarebbe necessario superare cunicoli e anfratti che sono per la maggior parte pieni d’acqua. Si è stimato, però, un tempo di circa quattro mesi per mettere in piedi questa strategia. Adesso però, forse anche per la pressione mediatica interna ed estera, si sta cercando una soluzione rapida. Non ci vorranno pochi giorni, però. Perché i 13 non sono pronti, pur con l’ausilio di bombole d’ossigeno e il supporto dei sommozzatori, a percorrere a ritroso il tragitto compiuto prima che la caverna fosse invasa dall’acqua. Al tempo stesso però c’è il rischio che nuove piogge possano mettere a rischio la loro incolumità. Per questo si sta cercando di trovare una soluzione in tempi rapidi.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome