Cina, Xi attacca il protezionismo: “Ci apriremo ancora ai mercati”

Il presidente cinese lo ha definito "isolazionismo"

China's President Xi Jinping delivers a speech during the opening of the Boao Forum for Asia (BFA) Annual Conference 2018 in Boao, south China's Hainan province on April 10, 2018. The BFA annual conference 2018 takes place between April 8-11. / AFP PHOTO / - / China OUT

Shanghai (AWE/AFP) – Il presidente cinese, Xi Jinping, si è impegnato ad ampliare l’accesso all’economia della Cina, mentre ha attaccato il protezionismo. Xi ha assicurato, aprendo il primo China International Import Expo (Ciie) a Shanghai, che Pechino “intensificherà” gli sforzi per stimolare le importazioni, abbassare le tariffe Ed anche facilitare le procedure alla dogana e implementare pene severe per le violazioni della proprietà intellettuale. “È nostro sincero impegno aprire il mercato cinese”, ha detto Xi in un discorso che apre l’evento a Shanghai. Secondo il presidente cinese le nazioni “non dovrebbero semplicemente puntare il dito contro gli altri per sorvolare sui propri problemi”. Xi ha denigrato il “protezionismo” e “l’isolazionismo”. Affermando che si corre il rischio di instaurare “la legge della giungla”.

Il presidente cinese lo ha definito “isolazionismo”

Il presidente cinese, con implicito riferimento al presidente Usa, Donald Trump, ha spiegato che i Paesi “non dovrebbero tenere in mano una torcia elettrica. E non fare altro che evidenziare le debolezze degli altri e non le proprie”. Pechino ha promosso la prima edizione annuale del China International Import Expo. Per dimostrare la propria volontà di aprire i mercati nonostante le crescenti critiche che sosterrebbero che Pechino starebbe facendo il contrario e l’aggravarsi della guerra commerciale con Washington, che ha visto le due parti imporre tariffe punitive su centinaia di miliardi di dollari di merci. Gli organizzatori affermano che oltre 3.000 società straniere di 130 Paesi, tra cui Stati Uniti ed Europa, sono presenti. Tra nomi dei partecipanti spiccano colossi globali come General Motors, Ford, Microsoft, Samsung, Walmart e Tesla.

In un discorso a Davos, quasi due anni fa, Xi aveva presentato la Cina come un faro della globalizzazione, per contrapporsi a Trump. Ma molti suoi critici sostengono che il presidente debba ancora mettere i soldi per le cose che dice. E sono stanchi di quelle che definiscono promesse vuote. Kenneth Jarrett, presidente della Camera di commercio americana a Shanghai, ha detto che l’associazione ha accolto con favore la nuova promessa di rafforzare la protezione della proprietà intellettuale. Ma ha detto che gli ultimi commenti di Xi sono arrivati “con poche soluzioni specifiche” e che le imprese americane vogliono vedere la retorica combinata con le azioni. La direttrice generale del Fmi, Christine Lagarde, ha commentato dal Ciie che nel mercato cinese resta ancora “spazio per una riformare ancora”.

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