Ucraina, Blinken rassicura gli alleati: “Ogni aggressione avrà costi pesanti”

Che si tratti di un'incursione limitata o di un'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca la risposta dell'Occidente sarà forte e decisa. Ad assicurarlo è il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, che oggi è volato a Berlino per incontrare i suoi omologhi di Regno Unito, Francia e Germania.

Foto AP / Patrick Semansky, Pool, File in foto il Segretario di Stato Usa Antony Blinken

BRUXELLES – Che si tratti di un’incursione limitata o di un’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca la risposta dell’Occidente sarà forte e decisa. Ad assicurarlo è il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, che oggi è volato a Berlino per incontrare i suoi omologhi di Regno Unito, Francia e Germania. Dopo le parole di Joe Biden, che aveva dato per imminente una “piccola incursione” dell’Ucraina, Blinken precisa che il presidente “sa, anche per lunga esperienza, che i russi hanno un ampio manuale di aggressione oltre all’azione militare, inclusi attacchi informatici e tattiche paramilitari. E ha affermato oggi che quegli atti di aggressione russa avranno una risposta decisa, reciproca e unita”. Ogni superamento della frontiera ucraina è considerata un’aggressione che avrà “costi pesanti”.

Quella distinzione nelle parole di Biden non era stata presa bene a Kiev, che si è detta “sbalordita”, stando a quanto riferito da un funzionario ucraino. Perché “questo dà il via libera a Putin per entrare in Ucraina a suo piacimento”. Dichiarazioni che invece il governo russo rilegge con una chiava diversa. “Possono contribuire alla destabilizzazione della situazione. Possono instillare speranze completamente errate nelle teste calde di alcuni rappresentanti della leadership ucraina, che con il pretesto, potrebbero decidere di ricominciare la guerra civile”, ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.

Intanto si infittiscono i contatti tra le cancellerie dell’Occidente e con l’Ucraina. Il segretario di Stato Blinken, oltre a prendere parte alla riunione del Quad transatlantico a Berlino, ha sentito il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, il ministro polacco, Mariusz Blaszczak, e l’Alto rappresentante per la politica estera Ue, Josep Borrell, dal quale ha ricevuto l’invito a prendere parte al Consiglio Ue Affari esteri di lunedì. Da una parte si spera ancora nella via dei negoziati, ma dall’altra la tensione rimane alta, con toni e posizionamenti quasi da guerra fredda. “Concordiamo che l’unica via per risolvere la crisi” al confine tra Russia e Ucraina sia “quella politica”, il che implica il “dialogo”, ha detto la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock nella conferenza stampa al termine dell’incontro con Blinken. Ma “purtroppo la Russia sta continuando attività militari” che destano preoccupazione, ha dovuto constatare. Evoca uno scenario pesante a livello globale il primo ministro britannico Boris Johnson. “Se la Russia dovesse fare qualsiasi tipo di incursione in Ucraina, su qualsiasi scala, penso che sarebbe un disastro non solo per la Russia, sarebbe un disastro per il mondo”, ha dichiarato.

Da parte sua, la Russia mette le mani avanti e continua ad accusare l’Occidente di “mettere in scena provocazioni su larga scala, comprese quelle di carattere militare”, che “potrebbero avere conseguenze estremamente tragiche per la sicurezza regionale e globale”. Il Cremlino, tuttavia, non esclude un nuovo colloquio telefonico tra il presidente russo, Vladimir Putin, e quello statunitense, Joe Biden, dopo che Mosca avrà ricevuto risposta scritta alle richieste sulle garanzie di sicurezza. Venerdì ci sarà un nuovo incontro tra le due parti a Ginevra, dove il segretario Blinken vedrà il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov. Mentre sullo sfondo continuano a incrociarsi accuse reciproche e lanciati segnali. L’ultimo la decisione degli Stati Uniti di imporre sanzioni nei confronti di quattro individui ucraini, “impegnati in attività di influenza dirette dal governo russo per destabilizzare l’Ucraina”.

Tutti i grandi attori occidentali sostengono il dialogo ma non vogliono farsi trovare impreparati in caso di attacco. “Consideriamo questo ammassamento di truppe al confine ucraino come una minaccia – ha detto Borrell dopo aver incontrato la ministra degli esteri canadese – può essere un grosso pericolo e stiamo lavorando insieme agli alleati per essere pronti ad attuare una risposta, che sarà molto costosa per la Russia”.

Di Fabio Fantozzi

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