Ucraina, Draghi incassa primo ok su price cap. “Salvini? Posizione Italia non cambia, serve trasparenza”

Foto Filippo Attili / Palazzo Chigi / LaPresse 31 maggio 2022 Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, al Consiglio europeo Straordinario incentrato su Ucraina, Energia, Difesa e Sicurezza alimentare

ROMA – Mario Draghi incassa il primo ok dell’Ue al tetto sul prezzo del gas. La ‘svolta’ – sia pur ancora teorica e tutta da verificare nella pratica – è messa nero su bianco nelle conclusioni del summit straordinario, dopo non poche trattative: “Il Consiglio europeo – si legge – invita la Commissione a esplorare con i nostri partner internazionali modi per frenare l’aumento dei prezzi dell’energia, compresa la fattibilità dell’introduzione di un tetto al prezzo sulle importazioni, ove opportuno”.

È un primo passo, che vince le resistenze di Olanda e Germania e che il premier italiano rivendica: “Sul fronte dell’energia siamo stati accontentati: c’è un riferimento esplicito al tetto ai prezzi e la Commissione ha ora un mandato per studiare la fattibilità” della cosa. Draghi è consapevole che adesso la palla passerà ai tecnici, che dovranno valutare se la misura “non provoca danni peggiori del beneficio che ha”, ma registra l’atteggiamento “abbastanza favorevole” della Commissione. Non solo, l’idea dell’ex numero uno della Bce sarebbe quella di coinvolgere il G7, in modo da rendere il price cap ancora più efficace.

Politicamente, ammette l’inquilino di palazzo Chigi, “c’è la consapevolezza” dei leader Ue di partecipare, attraverso l’acquisto di gas e altre materie prime, al finanziamento della guerra di Mosca. “È una situazione molto frustrante che però andrà risolta perché mette in grande imbarazzo”, ammette. Il presidente del Consiglio plaude anche all’accordo raggiunto sul petrolio: “E’ stato un successo completo – dice senza mezzi termini – perché immaginare solo pochi giorni fa di essere uniti su un embargo di circa il 90% del petrolio russo non sarebbe stato credibile”.

La linea, insomma, non cambia. “Putin non può e non deve vincere questa guerra. L’Ucraina sceglierà la pace che vuole perché una pace forzata non sarebbe sostenibile”, insiste il premier che punta sull’efficacia sempre crescente delle sanzioni Ue su Mosca. “Il momento di massimo impatto – assicura – sarà da questa estate in poi”.

Avanti, quindi. Anche e soprattutto nel sostenere le Nazioni unite nel contrasto alla crisi alimentare, sminando i porti e sbloccando i carichi di grano fermi negli scali ucraini (oggi la prima nave merci è partita da Mariupol) e trovando percorsi alternativi, in modo da evitare una “catastrofe umanitaria” di dimensioni enormi. Sorride Draghi quando, in conferenza stampa, gli viene chiesto del possibile viaggio a Mosca di Matteo Salvini. 

“Il Governo, da quando si è formato, è fermamente collocato nell’Ue e nel patto atlantico. Su questo binario si è sempre mosso e continuerà a muoversi, allineato con gli altri partner del G7 e dell’Ue. Intende continuare su questa strada. Questo è quanto, e non si fa spostare da queste cose”, dice chiaro, ricordando come, in una recente audizione di fronte al Copasir, interrogato sulla questione, abbia solo “raccomandato” che “i rapporti” dei leader di partito “siano trasparenti”.

Sul fronte interno il premier assicura un impegno costante per contrastare gli effetti dell’inflazione sui salari dei lavoratori, la conseguente riduzione del potere d’acquisto delle famiglie e le ripercussioni sulle imprese. “Il Governo ha già speso 30 miliardi e continueremo a procedere in questo modo, facendo tutto quello che è necessario”, assicura. La partita, però, è la sottolineatura dell’inquilino di palazzo Chigi, va giocata tutti insieme: “Bisogna che le imprese paghino di più. È un processo che va gestito insieme: imprese, sindacati e Governo devono lavorare insieme”, insiste.

Nessuno scostamento di bilancio, però. Bankitalia dà ragione al no espresso più volte dal premier ai partiti, ma Draghi non intende farne una questione ideologica: “Più che chiedere uno scostamento bisogna guardare alle cose che si dovrebbero fare e poi trovare i soldi per farle. Finora siamo stati abbastanza bravi a trovarli nel bilancio e speriamo di continuare a essere bravi”, è il messaggio rivolto alle forze che sostengono la maggioranza. Infine uno sguardo sul futuro: interessato a un ruolo internazionale al termine dell’esperienza di Governo? “La risposta – dice sicuro e senza troppi giri di parole – è no”.(LaPresse)

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