Ucraina, Tajani: “Armi non siano inviate per escalation militare”

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse Nella foto: Antonio Tajani

ROMA – “Stiamo attraversando un momento molto difficile in cui dobbiamo combattere per la pace. Per far sedere allo stesso tavolo Putin e Zelensky c’è bisogno che l’Ucraina non sia più invasa dalla Russia. Ecco perché bisogna inviare armi in Ucraina, ma queste non devono essere utilizzate per un’escalation militare, cioè per colpire il territorio russo”. Lo ha detto Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia, a L’Aquila in occasione dell’evento del Ppe ‘Politiche Europee e riforme istituzionali, quali prospettive per l’Abruzzo’. “La diplomazia deve prevalere, dalle parole di Zelensky sulla Crimea c’è un messaggio di apertura e speriamo ne arrivino altri altrettanti positivi. L’Italia e l’Europa devono giocare un ruolo di primo per una mediazione ed è quindi importante il viaggio del Presidente Draghi negli Stati Uniti”, ha concluso Tajani. “Le sanzioni devono avere un effetto negativo nei confronti della Russia, non delle nostre aziende. Ecco perché per quanto riguarda il gas bisogna sganciarsi dalla Russia con gradualità o rischiamo di fare un danno alle nostre imprese, provocando anche una crisi occupazionale”. “Servono quindi un tetto europeo al prezzo del gas, un’azione congiunta a livello di Unione Europea, l’aumento delle estrazioni in Italia, la diversificazione del rifornimento energetico e bisogna, finalmente, puntare sul nucleare. La stessa Commissione europea ha detto che quello di ultima generazione non è inquinante e l’Italia e l’Europa devono avere il coraggio di fare questa scelta se vogliono essere autonome oggi è in futuro. E’ chiaro che servirà del tempo per giungere all’autonomia energetica, ma scegliere il nucleare è indispensabile e un governo di centrodestra farebbe di certo questa scelta”, ha concluso Tajani.

LaPresse

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