Unione Europea, il ministro Tria: riforme per l’economia

Le regole economiche dell'Europa vanno riformate: lo ha chiesto il ministro all'Economia Giovanni Tria nella relazione al Def nell'aula della Camera. I 5 Stelle chiedono bilanci più elastici, ma l'esponente del governo gialloverde è cauto: il consolidamento è necessario per ottenere la fiducia dei mercati

ROMA“La nostra azione in Europa deve essere volta verso una profonda riforma delle istituzioni economiche che governano l’Eurozona”. Così il ministro dell’Economia Giovanni Tria nella sua replica alla discussione generale sul Def nell’aula della Camera. “Permettetemi di sottolineare le gravi inadeguatezze che caratterizzano l’attuale equilibrio istituzionale europeo”, aggiunge. Inoltre, ci sono “chiari problemi” per il “coordinamento necessario nella politica economica e le politiche di bilancio”. Invece “è necessario che l’architettura economica che governa l’area valutaria comune sia indirizzata la crescita e la convergenza”.

Da Tria un “no”ad aumenti del debito

Ad ogni modo, il ministro ha precisato di non voler aumentare il debito.  “In stretta collaborazione con la Commissione europea e nel rispetto degli impegni europei e della normativa italiana, si individuerà il percorso più adeguato all’attuale contesto economico”. Questo per perseguire l’obiettivo “di contenimento di riduzione del rapporto debito/Pil” ha detto Tria. “Una governance dell’Eurozona incompleta e inadeguata ha aggravato l’impatto della crisi finanziaria incidendo sul tessuto produttivo e sociale”, ha aggiunto il ministro. Secondo l’esponente del governo gialloverde, serve una svolta europea “che permetta di considerare in modo diverso la spesa per investimenti“. Si tratta di “una svolta europea ormai matura, per un piano europeo degli investimenti di cui l’Italia si è fatta sempre promotrice”.

I 5 Stelle: bilanci più flessibili. Ma il ministro frena

Il relatore al Def Federico d’Incà (M5s) ha fatto presente al ministro che “sarà d’obbligo impostare in Europa un dialogo nuovo nelle sedi opportune. Così da ottenere regole di bilancio più flessibili e spazi maggiori per le spese produttive”. Al momento sono accantonate le battaglie anti euro degli anni scorsi, così come i riferimenti all’uscita dall’Europa: c’è solo ma la conferma di un atteggiamento critico verso i parametri fissati dall’Ue. Tria ha però ricordato che “il consolidamento di bilancio è condizione necessaria per mantenere la fiducia dei mercati finanziari”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome