Caso Kavanaugh, spunta la terza accusatrice: “Molestava ragazze alle feste”

Julie Swetnick racconta di avere visto il giudice "bere in modo eccessivo" e "avviare comportamenti offensivi durante il liceo

US Supreme Court nominee Brett Kavanaugh speaks on the second day of his confirmation hearing in front of the US Senate on Capitol Hill in Washington DC, on September 5, 2018. - President Donald Trump's newest Supreme Court nominee Brett Kavanaugh is expected to face punishing questioning from Democrats this week over his endorsement of presidential immunity and his opposition to abortion. (Photo by SAUL LOEB / AFP)

WASHINGTON (LaPresse/AFP) – Si aggiunge un nuovo capitolo al caso Kavanaugh. Esce allo scoperto la terza donna che accusa di abusi sessuali il candidato di Donald Trump per la Corte suprema, il giudice Brett Kavanaugh. Si tratta di Julie Swetnick, la cui dichiarazione giurata è stata resa pubblica dal suo avvocato, Michael Avenatti, noto perché rappresenta gli interessi della ex pornostar Stormy Daniels. Che sostiene di avere avuto un rapporto sessuale con Trump e di essere stata pagata per tacere prima delle elezioni presidenziali del 2016.

Caso Kavanaugh, spunta la terza accusatrice

Swetnick sostiene che Kavanaugh facesse parte di un gruppo di ragazzi che provavano a far bere o drogare delle ragazze per poi abusare di loro. E denuncia di essere stata lei stessa vittima di uno stupro collettivo durante una festa alla quale Kavanaugh era “presente”, intorno al 1982. A proposito di questo stupro, Swetnick non dice né che Kavanaugh vi abbia partecipato, né che lui fosse consapevole dei fatti. Ma afferma che il giudice a quella festa fosse presente e che lui e altri ragazzi della sua cerchia erano soliti avere comportamenti simili.

Le molestie durante le feste scolastiche 

Julie Swetnick dice di avere assistito alle molestie che avvenivano durante feste alle quali lei partecipava mentre era una studentessa della scuola superiore in Maryland. Racconta di avere visto Kavanaugh “bere in modo eccessivo” e “avviare comportamenti offensivi e fisicamente aggressivi verso ragazze”, che includevano “palpeggiare e afferrare ragazze senza il loro consenso”. Secondo Swetnick, che ha a lungo lavorato per l’amministrazione federale Usa, la dichiarazione di innocenza del giudice, che si è difeso dicendo di non avere avuto attività sessuale al liceo, è “assolutamente falsa e una bugia”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome