Vaccini, Draghi: “Brevetti tema complesso, Usa esportino”. Ue compra 1,8 mld di dosi Pfizer

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Nella foto Mario Draghi

PORTO (PORTOGALLO) – L’Ue si ricompatta sul tema vaccini e alla proposta del presidente Biden di derogare ai brevetti risponde che prima bisogna rimuovere i blocchi all’export attuati da molti Paesi tra cui proprio gli Stati Uniti. “Ha aperto una porta”, dice in conferenza stampa il premier Mario Draghi secondo cui però “prima dovremmo fare cose più semplici, come rimuovere il blocco delle esportazioni che oggi gli Usa per primi e il Regno Unito continuano a mantenere”.

L’Ue è la “farmacia del mondo”, sintetizza la presidente Ursula von der Leyen. Proprio oggi la commissione Ue ha formalizzato il contratto con Pfizer per 900 milioni di dosi garantite con un’opzione per altri 900 milioni, per un totale di 1,8 miliardi di dosi nel 2021-2023. “Il contratto – assicura von der Leyen – include la possibilità per gli Stati membri di donare o rivendere le dosi, in modo da poterle offrire per esempio anche ai nostri vicini”.

Spiazzati dalle dichiarazioni di Biden, i leader Ue a Porto ritrovano una posizione comune

Nessuna preclusione a priori sulla liberalizzazione ma si tratta di una decisione che ha effetti “sul lungo termine”, come ribadisce von der Leyen. “Su questo il Consiglio Ue sia unanime: vediamo cosa significa, poi lo considereremo e decideremo, poi c’è chi difende la sacralità del brevetto e chi è più propenso ad andare avanti”, sintetizza Draghi. Che invita a guardare alla posizione Usa “nella sua completezza”. Perché, spiega il premier ribadendo quanto già detto ieri sera ai colleghi nella working dinner, da un lato ci sono milioni di persone che non hanno accesso ai vaccini o per mancanza di produzione o per mancanza di denaro che stanno morendo.

Dall’altro ci sono le grandi case farmaceutiche che producono questi vaccini che hanno avuto sovvenzioni governative imponenti. Quindi “si potrebbe semplicemente spiegare dicendo che ci si aspetta qualcosa in cambio dalle case farmaceutiche”. Una liberalizzazione temporanea, circoscritta, “non dovrebbe costituire un grande disincentivo alla produzione e alla ricerca che è quello che tutti temono”.

Ma il premier pone l’accento su due questioni da analizzare: “liberalizzare il brevetto non garantisce la produzione di vaccini che è molto complessa, richiede tecnologia, specializzazione, organizzazione” e poi “la produzione dev’essere sicura, la liberalizzazione dei brevetti non la garantisce”. E’ d’accordo il presidente francese, Emmanuel Macron: “La chiave per produrre più velocemente è produrre di più” dunque “chiedo agli Usa di togliere i divieti alle esportazioni di vaccini e componenti” e “liberare le dosi”.

“La seconda cosa da fare, prosegue, è produrre di più ovunque: e per questo la chiave è il trasferimento delle tecnologie”. Quanto all’ipotesi che le parole di Biden siano una mossa tattica e diplomatica degli Usa per battere la politica del vaccino di Russia e Cina Draghi è scettico: “Credo possa essere essere un’ipotesi buffa. Non sono avversari su questo piano tali da impensierire gli Stati Uniti”.(LaPresse)

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