Vaticano, entro l’anno la nuova costituzione della Curia. Dalla Cei le linee guida contro la pedofilia

La prossima riunione del Consiglio dei cardinali è prevista per il 17, 18 e 19 settembre

Le udienze di Papa Francesco (Foto Osservatore Romano/LaPresse)

ROMA – La nuova costituzione apostolica sulla Curia romana arriverà entro l’anno. Il Consiglio dei cardinali, dopo una riunione di tre giorni, auspica di finalizzare la bozza entro settembre. Il segretario dell’assise cardinalizia, vescovo Marcello Semeraro, spiega che il testo dovrebbe essere consegnato al Papa in settembre.

La bozza della costituzione della Curia

La bozza di costituzione, per il momento, ha il titolo provvisorio ‘Predicate evangelium’, e sostituirà la ‘Pastor bonus’ di Giovanni Paolo II. Il testo, in questa prima versione, è ancora in fase di studio. La sua consultazione, che ha registrato la risposta della totalità dei dicasteri della Curia Romana e delle Pontificie Università in Urbe, prosegue per permettere la risposta da parte delle Conferenze Episcopali Nazionali che non hanno potuto rispettare la scadenza.

La riunione dei cardinali

La prossima riunione del Consiglio dei cardinali è prevista per il 17, 18 e 19 settembre. E’ proprio in quell’occasione che dovrebbe arrivare la versione definitiva della bozza da presentare al pontefice.

Il contrasto alla pedofilia

Su un altro fronte, quello della pedofilia, la Conferenza episcopale italiana, definisce nuove linee guida della per combattere gli abusi sessuali nei confronti di minori e persone vulnerabili. Le direttive, divise in 13 punti, si rivolgono a tutti coloro che operano all’interno delle comunità ecclesiali in Italia.

“Tutta la comunità è coinvolta nel rispondere alla piaga degli abusi – sottolinea una nota della Cei -, e non perché tutta la comunità sia colpevole, ma perché di tutta la comunità è il prendersi cura dei più piccoli”. Secondo i vescovi italiani, in tema di abuso sessuale, “non può essere tollerato nessun clima di complice e omertoso silenzio”. Di conseguenza, chiunque abbia notizia della presunta commissione in ambito ecclesiale di abusi sessuali nei confronti di minori o persone vulnerabili “è chiamato a segnalare tempestivamente i fatti di sua conoscenza alla competente autorità ecclesiastica”.

Le misure contro gli abusi

Qualora la segnalazione riguardi un chierico, andrà informato il vescovo o il superiore competente, affinché proceda all’indagine previa prevista dalle procedure canoniche. A chi effettua una segnalazione “non può essere imposto alcun vincolo di silenzio riguardo al contenuto di essa”. La Conferenza episcopale sottolinea che la segnalazione non esclude, né intende ostacolare, la presentazione di denuncia alla competente autorità di Stato, che anzi viene incoraggiato.

(LaPresse/di Matteo Bosco Bortolaso)

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