Vertice al Mise: è stato revocato lo sciopero dei benzinai

"Le categorie devono esser messe in condizione di affrontare la sfida digitalizzazione, mentre ora vengono solamente obbligate", afferma il ministro Luigi Di Maio

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse
Di Andrea Capello

ROMA (LaPresse) – Lo sciopero dei benzinai è revocato. Decisivo l’incontro al Mise fra il ministro Di Maio e le sigle che rappresentano i gestori degli impianti di carburante. Oggetto del contendere era l’entrata in vigore a partire dal primo luglio della fatturazione elettronica. Una norma che invece slitterà di qualche mese. “Abbiamo assicurato ai benzinai che rinvieremo la fatturazione elettronica che dovrà partire quando le categorie saranno pronte. Per noi una data ragionevole è il 1 gennaio 2019. Loro hanno assicurato che revocheranno lo sciopero. In queste ore al ministero dell’Economia stanno scrivendo la norma che entrerà nel decreto dignità”, spiega il ministro al termine dell’incontro.

Di Maio parla dei benzinai come di una “categoria cavia” per uno strumento al quale il responsabile del dicastero di Via Molise crede, ma a patto che le categorie siano “messe nelle condizioni di affrontare la sfida della digitalizzazione, mentre ora vengono solamente obbligate”. Non si può insomma “colpire la fascia più debole della filiera, benzinai e cittadini. È stata lanciata una novità senza dare il tempo e gli strumenti per attrezzarsi”. A tal proposito il ministro utilizza il termine “paradosso italiano”.

Nel nostro paese “questi strumenti vengono adottati per combattere gli evasori e puntualmente vanno a danneggiare quelli che le tasse le hanno sempre pagate”, argomenta. Quello scelto oggi è invece per Di Maio “l’approccio giusto per aiutare la categoria e creare strumenti per le altre” perché in Italia “quando si digitalizza bisogna sostituire e non aggiungere”. Un pensiero che si coniuga alla perfezione con quello che è uno dei grandi cavalli di battaglia del Movimento Cinque Stelle ovvero la sburocratizzazione. “Deve essere al centro dell’azione di questo governo che non deve fare tanti provvedimenti ma il giusto. Altri invece li deve abolire”.

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