Video. Disastro Sanità, il ministro Grillo se ne lava le mani: “Non posso farci nulla”

L'intervista concessa in esclusiva a 'Cronachedi' toglie la maschera al M5S. Altro che governo del cambiamento, non c'è alcuna voglia di sistemare le cose

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse in foto Giulia Grillo

NAPOLI – Il commissario alla Sanità? Ci vuole tempo per sostituirlo. Le nomine dirette dei manager? Chi lo ha detto che sono tutte da bocciare. Il centro trapianti pediatrici da riaprire? Il prima possibile, certo, ma mica c’è una data. No, non è Francesco De Lorenzo, un tempo Sua Sanità, e nemmeno le piddine Livia Turco o Rosy Bindi a parlare così ‘democristiano’, ma Giulia Grillo, ministro della Salute del Movimento 5 Stelle. Una di quelle, per intenderci, che prometteva di aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno, esultante perché “il sistema è finito” con loro al governo. Dov’è la ‘barricadera’ che gli italiani pensavano di aver eletto? Vuoi vedere che, una volta arrivati nelle stanze dei bottoni, si perda tutta la voglia di ‘rottura’ e si diventi come gli altri? O, forse, il Movimento 5 Stelle è davvero come tutti gli altri? Di sicuro, dal suo predecessore Beatrice Lorenzin, ministro in tre governi con tre casacche diverse, ha preso l’abitudine di fare le visite a sorpresa negli ospedali. Stamattina la responsabile del dicastero della Salute è tornata a Napoli, per una nuova gita fuori porta in due nosocomi: Cardarelli e Pellegrini. Qualche novità da rilevare? Assolutamente no: nel primo le ‘solite’ barelle, diventate ormai parte integrante dell’arredo; nel secondo una paziente da visitare, la 19enne colpita domenica sera da un proiettile vagante. Una ghiotta occasione per una bella e significativa passerella, l’ideale per una foto sui social. “Questi giri che sto facendo vogliono mettere a nudo la realtà, non servono solo a puntare il dito semplicemente contro qualcuno. Io sono il ministro e devo aiutare a risolvere la situazione”, ha detto. “E’ importante dire – ha poi sottolineato – che non sono io che direttamente gestisco queste cose, ma i presidenti di Regione, che hanno in capo la programmazione sanitaria del territorio. Ma come ministro posso fare la mia parte, con la mia moral suasion e la possibilità di intervenire nelle Regioni in piano di rientro, ma non solo. Io sono a disposizione di tutti i cittadini e sono sicura che queste mie visite spingeranno tutti i direttori generali degli ospedali a dare il meglio e a far lavorare al meglio il personale”.

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