Voto a Napoli, per le Municipalità si sgomita nella coalizione di Manfredi

Il candidato sindaco non vuole riproporre gli uscenti: “no” a Poggiani e Paipais. Pd e 5 Stelle per la presidenza a Barra, i Verdi puntano al Vomero

NAPOLI – Mancano pochi giorni alla presentazione delle liste per le Comunali, ma le coalizioni sono ancora alla ricerca della quadra sui candidati. L’impressione è che solo nelle ultime ore si troverà un accordo. Nello schieramento a sostegno di Gaetano Manfredi ci sono contrasti sulla spartizione della presidenze di Municipalità. La soluzione di ricandidare i presidenti uscenti non è praticabile, perché l’ex ministro vuole cambiare. In particolare, si fanno sentire le richieste dei 5 Stelle e del Pd, componenti maggioritarie.

C’è poi il problema di Europa Verde, che avrebbe avanzato richieste superiori alla sua rappresentatività: il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli vuole per il partito la presidenza – ambitissima – della quinta Municipalità Arenella-Vomero, dove c’è il consigliere uscente Gennaro Nasti, ex assessore della giunta comunale guidata anni fa da Rosetta Iervolino. Ma i Verdi punterebbero anche alla guida della seconda (Avvocata, Montecalvario, Mercato, Pendino, Porto, S. Giuseppe) per il capogruppo uscente Luigi Carbone. Negli ultimi giorni, dal simbolo della lista è scomparso il nome del candidato sindaco ed è comparso invece, con una manovra bizzarra, quello di Borrelli: la scelta viene interpretata negli ambienti politici come uno “sgarbo” per alzare il prezzo politico; fatto sta che nell’entourage di Manfredi c’è molta irritazione per questo motivo.

La presidenza della prima (Chiaia, Posillipo, S. Ferdinando) dovrebbe andare alla lista di “Azzurri per Napoli”, organizzata dall’ex Forza Italia Stanislao Lanzotti e associata con Italia viva. Nella terza (Stella, S. Carlo all’Arena) c’è la grana del presidente uscente Ivo Poggiani, molto vicino a Sergio D’Angelo, ex candidato sindaco poi confluito nello schieramento di Manfredi. Che Poggiani possa essere riproposto è difficile per due motivi: il veto di Manfredi agli uscenti ma anche una certa avversione alla componente vicina ai centri sociali e sostenitrice del sindaco uscente Luigi de Magistris. Per la riconferma spingono però le forze che si riconoscono nel gruppo di Napoli solidale, con Sinistra italiana, Articolo 1, socialisti e gruppo di D’Angelo. Nella stessa componente (precisamente in quota a Sinistra italiana), l’attuale presidente del consiglio comunale Sandro Fucito punterebbe a guidare la quinta municipalità, ma anche questa corsa è a ostacoli.

Resta da vedere quale componente della coalizione di Manfredi dovrà fare un passo indietro: per i “sacrificati” c’è pronto una magra compensazione, in quanto sarebbe loro consentito di indicare il candidato presidente nella settima Municipalità (Miano, Secondigliano, S. Pietro a Patierno): Qui la sconfitta del centrosinistra è ritenuta quasi sicura, per cui il “contentino” consisterebbe solo nel poter esprimere un candidato e dargli un po’ di visibilità.

E’ rimasta delusa l’ambizione del consigliere comunale in carica Mario Coppeto, che puntava alla presidenza della seconda Municipalità, ma alla fine si ricandiderà nell’assemblea di Palazzo San Giacomo.
I 5 Stelle e il Pd puntano entrambi a guidare la sesta municipalità (Barra, Ponticelli, San Giovanni a Teduccio) dove sono forti. In questo momento Italia viva appare stretta all’angolo: il presidente uscente dell’ottava (Scampia, Piscinola, Marianella, Chiaiano) Apostolos Paipais, che è anche coordinatore cittadino del partito, è bloccato dal “no” di Manfredi agli uscenti.

Se la presidenza resterà alla stessa lista, rischia di andare alla componente di Lanzotti. Peraltro, Paipais potrebbe essere in corsa per il consiglio comunale in una delle liste di Manfredi, così come il fratello Gennaro Demetrio che si candiderebbe con i 5 Stelle.
Altra lista formata da due correnti è quella costituita da Noi Campani, gruppo di Clemente Mastella, e dal movimento La città, guidato da David Lebro, ex consigliere comunale e attuale presidente dell’agenzia per l’edilizia popolare Acer, e da Diego Venanzoni: potrebbe chiedere la presidenza della nona (Soccavo, Pianura), dove c’è l’uscente Lorenzo Giannalavigna, molto vicino a Lebro, oppure la quarta, dove sempre l’ex consigliere è radicato.

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