Yemen, raid contro ospedale di ‘Save the Children’: morti 4 bambini e altre 3 persone

Il missile sarebbe caduto a cinquanta metri dalla struttura sanitaria

Yemeni fighters from the Popular Resistance Committees, supporting forces loyal to Yemen's Saudi-backed government, take part in a graduation ceremony in the country's third city Taez. (Photo by Ahmad AL-BASHA / AFP)

SAADA – Un raid aereo contro un ospedale in Yemen. Obiettivo dell’attacco un nosocomio sostenuto da Save the Children, colpito da un missile che ha provocato sette morti, tra cui quattro bambini, secondo quanto riferito in un comunicato dall’organizzazione umanitaria. Otto le persone ferite e due quelle disperse. Save The Children ha riferito che un missile ha colpito una stazione di benzina accanto all’entrata dell’ospedale Ritaf, a 100 chilometri dalla città di Saada, nel Nord ovest dello Stato.

Pare che il missile sia caduto a meno di 50 metri dall’edificio principale della struttura ospedaliera. L’attacco si è verificato nel giorno del quarto anniversario dell’inizio dell’escalation del conflitto in Yemen. “Siamo scioccati e atterriti da questo attacco oltraggioso. Bambini innocenti e operatori sanitari hanno perso la vita in quello che sembra essere stato un attacco indiscriminato a un ospedale in un’area densamente popolata. Attacchi come questi sono una violazione delle leggi internazionali”, è il commento di Helle Thorning-Schmidt, Ceo di Save the Children International, che ha visitato le strutture sanitarie dell’organizzazione in Yemen lo scorso anno. Save the Children, che sostiene l’ospedale colpito e i costi del suo staff, chiede l’immediata sospensione delle vendite di armi alle parti in conflitto nello Yemen, dove i bambini continuano a essere uccisi e mutilati indiscriminatamente.

L’organizzazione fa anche un appello affinché vengano applicate tutte le pressioni diplomatiche a tutte le parti coinvolte nel conflitto per risolverlo attraverso consultazioni e negoziazioni, e per coloro che commettono violazioni del diritto internazionale.

LaPresse/Laura Carcano

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