Zinzi: ‘Il centrodestra resti unito. La leadership? Sì alle primarie’

Il consigliere regionale di ‘Cambiamo’: “Senza un nome condiviso diamo la parola al popolo”

Primarie del centrodestra e coalizione unita per riconquistare Palazzo Santa Lucia. Questa la ricetta di Gianpiero Zinzi, frontman regionale del movimento ‘Cambiamo’ lanciato da Giovanni Toti, per il futuro della politica in Campania. Il consigliere casertano del Centro direzionale fa con ‘Cronache’ il punto della situazione anche per quanto riguarda la crisi di governo nazionale.

Consigliere, per lei l’estate è stata ricca di novità. E’ il regista in Campania per un nuovo movimento politico. Perché ‘Cambiamo’?

Io piuttosto capovolgerei la domanda. Vista la situazione politica in cui ci ritroviamo mi sembra davvero strano non sentire l’esigenza di un cambio di passo, nel governo del nostro Paese come nel modo di concepire la politica degli ultimi anni, che ha messo le poltrone al primo posto lasciando i cittadini sempre più soli.

Qualcuno potrebbe dire che adesso lei è di parte.

E’ un dato obiettivo. Per il resto credo molto in quello che stiamo mettendo in campo e nelle linee guida che ci siamo dati. Con Giovanni Toti ed altri amici stiamo costruendo una “casa” per chi pensa che la buona politica debba tornare nelle piazze e prendere di petto i veri problemi dell’Italia. Non stupirà sapere che sono già tanti gli amministratori locali che in queste ore hanno aderito al progetto politico, molti anche gli ex militanti di centrodestra che hanno messo a disposizione il loro entusiasmo per tornare ad impegnarsi.

Come si sta strutturando il movimento in Campania?

‘Cambiamo’ sta già crescendo sui territori con l’apertura dei circoli e la partecipazione di tanti giovani. La nostra priorità sono il radicamento sui territori e i temi: Sanità, tutela dell’Ambiente, rilancio del Sud e priorità al tema della disabilità sono solo alcuni di questi.

Si danno in avvicinamento consiglieri regionali, sindaci e diversi amministratori.

Confermo. Sono tante le adesioni di sindaci ed amministratori e credo che presto ci saranno sorprese anche in Consiglio regionale.

Passiamo alla Regione: tra 9 mesi si vota. ‘Cambiamo’ sarà presente e in quale coalizione?

Saremo protagonisti con uomini e idee all’interno della coalizione di centrodestra. E la nostra proposta è che si scelga dal basso il candidato alla Presidenza della Regione con un’ampia partecipazione e l’organizzazione delle primarie della coalizione di centrodestra.

Forza Italia però è contraria alle primarie. Il deputato Paolo Russo ha dichiarato pubblicamente che la naturale candidata alla Presidenza della Regione è la Carfagna. Nelle ultime settimane si è fatto anche il nome di Nunzia De Girolamo e in campo c’è sempre l’ex Governatore Stefano Caldoro.

E’ chiaro che se all’interno della coalizione ci fosse un’unità di intenti rispetto ad un nome condiviso, di grande levatura ed esperienza, potremmo partire direttamente dal programma. Se questo, però, non dovesse accadere, l’unico strumento che conosco per individuare il candidato migliore è farlo scegliere al nostro popolo, il popolo del centrodestra. Ad ogni modo occorre fare presto.

Crede che l’allenza Pd M5s a livello nazionale produrrà conseguenze anche in Regione?

Non mi meraviglierebbe. In fondo non sarebbe neanche una novità. Elementi di sintonia ce ne sono sempre stati, soprattutto nell’ultimo periodo. Basti pensare al finanziamento per l’aeroporto di Pontecagnano, che ha ‘atterrato’ il progetto per la realizzazione dell’Aeroporto intercontinentale di Grazzanise e che ha visto andare a braccetto De Luca e Toninelli. Altro caso è il piano sanitario regionale che, con la piena approvazione dei grillini e del loro Ministro della Sanità, ha declassato diversi ospedali soprattutto nelle aree interne privilegiando sempre il potentato di Salerno. L’unica nota stonata è lo stop ai Navigator, ma lì De Luca cambierà idea quando il Pd siederà in maggioranza con i grillini.

Ci sembra di capire che lei non sia contrario alla misura del Reddito di Cittadinanza.

E’ vero, ma non nei modi e nei termini scelti dai grillini. Sono a favore del reddito di cittadinanza da erogare attraverso le imprese. Solo in questo modo si può dare un’opportunità concreta a chi cerca davvero lavoro.

Torniamo ai temi regionali. E’ di queste ore la polemica tra lei e il vicepresidente Bonavitacola sugli interventi per il contrasto ai roghi nella Terra dei Fuochi. Qual è la situazione?

L’emergenza roghi è sotto gli occhi di tutti, nonostante quello che racconta l’assessore Bonavitacola. La sua elencazione di interventi e di soldi spesi non allevia i disagi dei cittadini né tantomeno cambia la realtà delle cose: la Campania brucia ancora. Questa è un’emergenza che coinvolge appieno Governo e Regione Campania che altrimenti andranno incontro ad una sconfitta senza precedenti.

Che giudizio dà al governo De Luca?

Le due materie su cui si giudica un governo regionale sono Ambiente e Sanità. Le città sono piene di rifiuti, il territorio in balìa dei roghi e l’organizzazione sanitaria della nostra regione è un vero disastro. Il giudizio può essere solo uno: fallimento totale.

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