Maxi confisca agli eredi di Carmelo Patti, ex proprietario Valtur. C’è l’ombra del boss Messina Denaro

Secondo gli inquirenti l'attività di Carmelo Piatti, ex proprietario Valtur morto da ormai tre anni, avrebbe avuto collegamenti espliciti con l'attività della famiglia mafiosa Messina Denaro. Dopo una prima indagine 8 anni fa, questa mattina gli eredi di Piatti sono così stati oggetto di un maxi provvedimento di sequestro

©MARCO MERLINI / LA PRESSE25.10.2000 ROMA ECONOMIASALA ZUCCARI - PRESENTAZIONE TELECAMERENELLA FOTO CARMELO PATTI (VALTUR)

TRAPANI – Un ciclone giudiziario questa mattina si è abbattuto sugli eredi di Carmelo Patti, ex proprietario Valtur, morto da quasi tre anni. Un provvedimento di confisca dal valore di circa un miliardo e mezzo di euro. La misura è stata notifica stamane anche alla figlia Paola, che per diversi anni ha ricoperto il ruolo di amministratore delegato della celebre catena turistica.

Il mistero degli affari con il latitante Matteo Messina Denaro

Emesso al tribunale di Trapani su proposta del direttore della Dia, il decreto è stato definito “uno dei procedimenti più rilevanti nella storia giudiziaria italiana”.

Un patrimonio immenso composto da immobili, campi da golf, residence, imbarcazioni e beni preziosi che è stato considerato collegato alla famiglia di Matteo Messina Denaro, latitante originario di Castelvetrano ricercato dal lontano 1993. Già otto anni fa i magistrati avevano indagato per mafia il proprietario del colosso del turismo. In quel caso, nonostante la questione riguardasse anche una presunta frode fiscale con una grossa società di cablaggi, il procedimento venne archiviato.

Nel 2010 le prime indagini

Sia in primo che in secondo grado furono infatti assolti lo stesso Patti e Michele Alagna, di professione commercialista e cognato di Messina Denaro. L’attività di indagine delle forze dell’ordine non si è comunque mai fermata. Aveva portato ad un ‘blocco’ di un territorio esteso per oltre 30 ettari nella zona di Castelvetrano dove il proprietario della Valtur avrebbe inteso realizzare un villaggio per oltre 1000 persone. Ecco che il provvedimento rappresenta un colpo mortale a quel settore che, secondo gli inquirenti, sarebbe andato a braccetto con la famiglia mafiosa di Castelvetrano. Al tempo stesso le enormi dimensioni del provvedimento potrebbero essere una mazzata alla potenza economica dello stesso Messina Denaro. La speranza degli inquirenti è infatti che quanto accaduto questa mattina, dopo oltre 15 anni di latitanza, possa una volta e per tutte togliergli di dosso l’etichetta di vero e proprio fantasma.

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