BERLINO – Scossone politico in Germania, quasi un terremoto vero e proprio per la cancelliera Angela Merkel. Il suo gradimento tra i cittadini tedeschi è sceso come mai prima d’ora. Il 43% del popolo infatti vorrebbe il passo indietro della politica che guida il paese dal 2005.
Un sondaggio suggerisce il passo indietro
E’ stato un sondaggio dell’agenzia Yougov ad aprire la crisi del cancellierato tedesco. Il 43% degli intervistati si è infatti detto favorevole ad un passo indietro della Merkel. Percentuale simile (42%) anche per chi invece è ancora convinto che la guida politica debba restare nelle sue mani. Il 15% degli intervistati ha invece preferito non esprimersi in merito. Un gradimento, quello tra i cittadini teutonici che non aveva mai raggiunto un valore così basso.
Sfida aperta dalla Csu
A sfidare politicamente Angela Merkel nelle preferenze dei tedeschi è il ministro dell’Interno tedesco Horst Seehofer, guida politica del Csu, uno dei tre partiti che insieme a Cdu (il partito della Merkel) e Spd ha formato il governo della grande coalizione ad inizio anno. “Io sono il presidente della Csu – ha tuonato Seehofer – Se la cancelliera non è soddisfatta del lavoro del ministro dell’Interno allora si dovrebbe rompere la coalizione. Le nostre convinzioni sono più importanti di un incarico, c’è molta gente che mi sostiene ma ci sono anche non pochi a Berlino che vorrebbero liberarsi di me. Abbiamo bisogno di una soluzione credibile per la popolazione ed è a questo che stiamo lavorando”.
Il Spd prova a dare la spallata finale
La crisi di governo ha però anche una terza parte interessata. Il partito Spd infatti visto il calo della cancelliera tedesca, si sta preparando a nuove elezioni, cercando di sfruttare il momento negativo della nemica-alleata. La maggior parte di quelli che sono ancora a favore del governo così com’è composto è infatti in maggioranza nell’accoppiata Cdu-Csu, gli altri due partiti della coalizione. Tra gli elettori di questi due partiti, il sostegno ad Angela Merkel raggiunge infatti la quota del 63%. La crisi però si è ormai aperta e in Germania lo spettro di nuove elezioni è ormai alle porte.
