Alluvione al Raganello, sequestrata l’area della tragedia

CIVITA – Strage al Raganello. E’ il momento del dolore, ma anche quello della ricerca della verità. Dell’ultimo saluto alle vittime e parallelamente di quello dedicato alle indagini.

Da un lato il saluto alle vittime, dall’altro l’inchiesta

Sarà un viaggio lungo, distribuito su due binari parimenti importanti, quello che verrà fatto in questi giorni. Perché il rispetto nei confronti di chi quella maledetta mattina ha perso la vita al Raganello non può non essere anche verifica, controllo, indagine. E perché qualora venissero accertate delle colpe sarà necessario risalire ai responsabili. Si valuteranno eventuali omissioni, ‘semplici’ negligenze. Quel ‘si sarebbe dovuto fare così’ che in tanti stanno ipotizzando e sul quale è stata aperta un’inchiesta.

Le testimonianze: in quel tratto nessun divieto

Stando alle testimonianze di chi solo per miracolo può raccontare ciò che ha visto, in quella zona non c’erano controlli, non c’erano divieti. Nessuno che si fosse preoccupato di dare un allarme meteo, nessuno che aveva pensato che quel luogo incantato fosse in realtà pericoloso. E avrebbe potuto essere una tragedia ancora più grande, perché in quel tratto magico e adrenalinico erano in tanti. Al momento c’è un’inchiesta. Quella della procura di Castrovillari che coinvolgerà direttamente anche i Comuni limitrofi riguardo alla gestione dell’emergenza e soprattutto alla prevenzione. Che potrebbe non esserci stata e che ha dunque portato alla morte chi in quei luoghi era andato solo per divertirsi e staccare dal quotidiano.

L’area interessata è stata posta sotto sequestro

Nel frattempo è scattato il sequestro probatorio dell’area dove si è verificata la tragedia. Nel mirino degli inquirenti i quattro sindaci del Pollino, ai quali non è escluso venga notificato a breve un avviso di garanzia, e le associazioni che organizzano le varie escursioni. Siamo ancora alle fasi primordiali di un’inchiesta che presumibilmente si allargherà a macchia d’olio. Anche perché il procuratore Eugenio Facciolla dovrà capire l’effettiva eventuale responsabilità delle amministrazioni locali. Ragionando su quello che si poteva fare e non è stato fatto e, eventualmente, punire i responsabili.

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