Trapianto di faccia a Roma, il medico: “Operazione come un concerto”

L'intervento, il primo in Italia, è durato in totale 27 ore

Sala operatoria
© LAPRESSE-Z6910/_Waltraud Grubitzsch

ROMA – Sono buone le condizioni cliniche della prima paziente ad aver subito un trapianto di faccia in Italia. La donna da questa mattina è in terapia intensiva. Un trapianto tecnicamente riuscito, per la soddisfazione dell’equipe medica, che ha fatto da apripista a questo tipo di operazione chirurgica.

Trapianto di faccia, la paziente è in terapia intensiva

L’intervento è stato effettuato presso l’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea di Roma. “Tutti i controlli effettuati fino ad ora sono risultati nella norma e, pertanto, si sta progressivamente sospendendo la sedazione per svegliarla”. Questo il testo del bollettino medico diffuso dallo staff dell’ospedale. L’équipe, composta da chirurghi e anestesisti, con infermieri strumentisti che si sono alternati in sala, ha operato per un totale per 27 ore. La paziente, una donna di 49 anni, è stata sottoposta a terapia immunosoppressiva antirigetto. “Rimarrà in isolamento in terapia intensiva per i prossimi giorni in prognosi riservata“, comunica l’ospedale. “I dettagli sull’intervento – fanno sapere Sant’Andrea di Roma –  saranno divulgati nella giornata di lunedì in una conferenza stampa“.

Il chirurgo: “E’ stato come un concerto”

Il responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia Plastica del Sant’Andrea di Roma Fabio Santanelli di Pompeo, ha dichiarato che il trapianto è stato “come un concerto, nel quale bisogna coordinare una serie di artisti per sviluppare un’opera“. Il medico ha operato alla stregua di un “direttore d’orchestra”. E’ il primissimo di questo tipo in Italia. Tuttavia, per Santanelli di Pompeo, “non è importante. Non abbiamo mai pensato al fatto di essere i primi, ma solo alla possibilità e al piacere di aiutare un paziente. Ora abbiamo la speranza che questo intervento possa aprire la strada ad altri simili, abbiamo qualche persona già in lista d’attesa ma sono sicuro che con la diffusione della notizia più pazienti capiranno che possono fare l’intervento“, ha detto il chirurgo a capo dell’operazione.

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