Rapina in villa in stile ‘Arancia Meccanica’ a Lanciano: arrestati tre malviventi, caccia al capo della gang

Erano in fuga verso la Romania con 3.400 euro e i passamontagna utilizzati durante il colpo. Le vittime ancora ricoverate in ospedale

I coniugi Martelli, assaltati in casa da quattro malviventi

LANCIANO – Dopo un lungo inseguimento i carabinieri sono riusciti a fermare la Golf nera dei tre uomini sospettati della brutale rapina in villa a Lanciano ai danni dei coniugi Martelli. Si tratta di due fratelli e un cugino.

Carlo Martelli e la moglie Niva Bazzan dopo la ‘visita’ dei malviventi
Rapina in villa a Lanciano,

I tre malviventi, di nazionalità rumena, erano già stati intercettati dalla polizia grazie alle riprese della telecamere di sicurezza di una banca. Due di loro si erano infatti recati agli sportelli per prelevare circa duemila euro utilizzando il bancomat rubato alle vittime.
La corsa della loro auto, diretta in Romania, era monitorata dai militari, che durante la notte avevano intercettato il veicolo non lontano dall’abitazione dei coniugi Martelli. I tre sono poi stati bloccati dagli investigatori a Costa di Chieti.

Avevano con loro circa 3.400 euro

I tre uomini hanno tentato la fuga con il bottino rubato a Carlo Martelli e a sua moglie Niva Bazzan. Una somma pari a 3400 euro, insieme a i passamontagna usati durante la rapina. Elementi che incastrerebbero i malviventi, ora sottoposti a interrogatorio in commissariato. La polizia sta al momento valutando gli elementi per procedere al loro arresto.

Ancora a piede libero “il pugliese”, a capo della gang

Grande la soddisfazione degli investigatori, il cui lavoro però non può dirsi concluso. Il capo della banda di violenti rapinatori è infatti ancora a piede libero. L’uomo non era nell’auto intercettata: a bordo solo i tre uomini che, stando alle ricostruzioni, facevano da braccio a “il pugliese”. Sarebbe infatti lui il boss della gang, a quanto pare il cervello della banda, nonché responsabile delle terribili percosse ai danni dei coniugi Martelli. Sempre lui, dunque, colui che avrebbe mutilato il lobo dell’orecchio destro della signora Niva.

La testimonianza di un’altra vittima

A supporto delle indagini in corso arriva una testimonianza chiave, che potrebbe rappresentare una svolta decisiva per la risoluzione del terribile caso di cronaca. Si tratta delle dichiarazioni del commerciante Massimiliano Delle Vigne, a sua volta vittima della banda. “Anche se ho visto solo occhi dietro un cappuccio e voci, tutto combacia: il capo forse è un pugliese, e gli altri sono dell’Est Europa“, ha detto l’uomo alla polizia, anche lui rapinato e pestato nella sua villa a Santa Maria Imbaro.

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