Fisco, indagati 18 manager di Pkb. Il procuratore Greco: “Organizzazione occulta”

I recenti approfondimenti nascono proprio dal sospetto di non trovarsi di fronte a una 'semplice' violazione tributaria, come ad esempio il riciclaggio di denaro sporco

MILANO (AWE/LaPresse) – Diciotto manager della banca svizzera Pkb Privatbank sono indagati per riciclaggio e frode fiscale dalla procura di Milano. L’inchiesta nasce dalle verifiche su 198 clienti italiani che hanno portato 409 milioni di euro a Lugano per nasconderli al fisco. Facendoli poi riemergere con la ‘voluntary disclosure’.

E’ emersa un’organizzazione occulta

Dalla mappatura dell’attività dei professionisti è emersa “l’esistenza di una stabile organizzazione occulta”. Lo spiega il procuratore di Milano Francesco Greco, che ha coordinato le indagini con il pm Elio Ramondini. La guardia di finanza ha svolto perquisizioni anche nell’italiana Cassa Lombarda, controllata dall’istituto elvetico.

Indagati 18 manager della banca svizzera Pkb

Secondo la procura di Milano esisteva una vera e propria rete di professionisti che dalla Svizzera si spostava in Italia per attirare imprenditori. Convincendoli a trasferire oltre confine i soldi frutto di evasione fiscale. Per il momento i manager indagati sono 18 e, sempre secondo l’accusa, tutti erano consapevoli dell’origine illecita del denaro. “Consapevolezza” sottolineata dal procuratore Greco.

Non è la prima volta che la Pkb viene associata a violazioni delle norme in materia di riciclaggio. Nel 2018 era stata colpita dalla Finma, l’Autorità federale svizzera che vigila sui mercati finanziari. L’attuale indagine della procura di Milano, svolta in collaborazione con l’Agenzia delle entrate, trae spunto da un’analoga attività investigativa svolta nei confronti della Credit Suisse nel 2014. In quel caso era stata scoperta una ‘centrale distributiva’ di polizze le cui tracce portavano al paradiso fiscale delle Bermuda, tra spiagge di sabbia rosa Elbow Beach e l’oceano Atlantico.

Altre indagini sono in atto

I recenti approfondimenti nascono proprio dal sospetto di non trovarsi di fronte a una ‘semplice’ violazione tributaria, come ad esempio il riciclaggio di denaro sporco. Sono così scattate nuove verifiche della Gdf, che ha analizzato circa 1,5 milioni di contatti telefonici. L’audizione di una cinquantina di correntisti residenti nel capoluogo lombardo e provincia ha poi permesso di mappare un sistema fatto di rapporti poco trasparenti tra i manager e i clienti dell’istituto con sede a Lugano. L’inchiesta è tutt’altro che chiusa: “Stiamo monitorando altre situazioni poco chiare”, assicura il procuratore Greco.

di Ester Castano

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome