BERLINO (Germania) – Germania, omicidio di politico pro migranti: altri 2 arresti. La polizia tedesca ha arrestato altre due persone nell’ambito dell’indagine sull’omicidio del politico Cdu pro migranti Walter Luebcke, ucciso lo scorso 2 giugno in Assia. Lo riferisce ad AFP un portavoce della procura federale. “Confermiamo che ci sono stati due arresti”, ha detto. Dopo che diversi media tedeschi avevano riferito dell’arresto di un venditore di armi e di un presunto intermediario. Il politico locale del partito di angela Merkel sarebbe stato ucciso da un neonazista, Stephan Ernst, 45 anni, che ha confessato. Ernst era stato arrestato a metà giugno e ieri il ministro dell’Interno tedesco, Horst Seehofer, ha riferito della sua confessione. Precisando che l’uomo ha dichiarato di avere agito da solo; nonostante questo le indagini proseguono alla ricerca di eventuali complici.
Era stato trovato morto sulla terrazza
Lübcke, alto funzionario locale della Cdu in Assia, 65 anni, era stato trovato morto il 2 giugno sulla terrazza di casa sua a Wolfhagen, alla periferia di Kassel, nell’ovest della Germania. Il politico si era distinto per le sue posizioni sulla questione migratoria. Aveva difeso la decisione della cancelliera del 2015 di aprire le porte a centinaia di migliaia di richiedenti asilo. E a ottobre dello stesso anno aveva anche invitato i tedeschi che non condividevano questi valori a lasciare il Paese. Cosa che aveva attirato su di lui i fulmini dell’estrema destra e minacce di morte.
La notizia del suo omicidio era stata accolta con commenti carichi di odio sui social network. Ma era anche stata fermamente condannata da tutte le parti. Merkel, così, il 22 giugno aveva lanciato un appello a combattere i neonazisti “senza alcun tabù”, e martedì la Cdu ha minacciato di usare “tutti i mezzi” contro i suoi membri che sono tentati da un’alleanza con il partito di estrema destra Alternativa per la Germania (AfD), che accusa di essere indirettamente causa dell’omicidio per il suo discorso anti-migranti e i suoi ripetuti attacchi contro i partiti favorevoli all’accoglienza dei rifugiati.
(LaPresse)