Immigrazione: Salvini, Di Maio e Conte impreparati sui ‘mini-sbarchi’

Si continua a litigare, ma né gialloverdi né Ue hanno soluzioni

Scontro continuo sull’immigrazione, è tutto un pour parler, peccato che le soluzioni manchino. Tanto i leader del governo gialloverde quanto i ‘grandi’ dell’Ue non hanno intenzione di affrontare il fenomeno concretamente. I casi Sea Watch 3, veliero Alex e Sea Eye sono quelli più eclatanti delle ultime ore e settimane, solo oggi ci si accorge del peso dei ‘mini-sbarchi’.

L’attacco alle Ong

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini continua la propria crociata contro le Ong e contro l’Ue che, Germania in testa, in fatto di immigrazione continuano a non fare il proprio dovere e il caso del veliero Alex lo dimostra. “Disobbedienza, violenza e pirateria”. Questi i termini che usa il leader del carroccio per riassumere quello che, secondo lui, sono i comportamenti che contraddistinguono le Ong. Ma il vicepremier si spinge oltre: “A Tunisi sbarcano migliaia di turisti ogni giorno – ha detto – quindi i migranti possono essere portati lì”.

L’ambiguità pentastellata

Il vicepremier grillino Luigi Di Maio, non sa che pesci prendere. A seconda dell’umore, della luna crescente o calante e del movimento delle maree sposa, sull’immigrazione, una posizione uguale e opposta a quella espressa il giorno prima. Oggi prima che le Ong, il problema sono i mini sbarchi, quelli che Salvini, per interesse, evita di mettere al centro del dibattito. “Le Ong sono una parte del problema – ha sostenuto Di Maio – mentre si discuteva dei migranti della Mediterranea ne arrivavano altri 70 con piccole imbarcazioni. Poi in questi giorni ci sono stati altri sbarchi anche in Sardegna”.

L’ultimo mese

Un totale di 300 irregolari sono sbarcati in Italia nell’ultimo mese, stando ai numeri dati da Di Maio. “Nessuno ne parla – ha aggiunto – perché lo storytelling delle capitane ormai è più forte della realtà. Non bisogna cadere nel loro gioco, delle Ong intendo. Mentre fanno lo show con l’Italia gli scafisti continuano a fare traffico verso le nostre coste. L’Italia continuerà a difendere i propri confini per il mantenimento della sicurezza interna”. Vale la pena sottolineare che i primi a non parlarne sono i leader di governo compreso Di Maio.

Propaganda ‘contiana’

Il premier Conte, promette soluzioni a breve per fermare i mini sbarchi. “E’ chiaro che intercettare barche di modeste dimensioni è più difficile – ha spiegato –. Insieme ai ministri competenti siamo già al lavoro per riuscire ad arginare anche questo fenomeno”. Anche? Come se l’altro, il problema con le Ong o con l’Europa sui migranti fosse risolto. Beate illusioni.

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