Brexit, deputati Londra chiedono ‘dibattito d’emergenza’

Un gruppo di parlamentari britannici ha presentato la richiesta di un "dibattito d'emergenza" sul ritiro del Regno Unito dall'Unione europea, in vista della discussione odierna a Westminster.

MILANO– Un gruppo di parlamentari britannici ha presentato la richiesta di un “dibattito d’emergenza” sul ritiro del Regno Unito dall’Unione europea, in vista della discussione odierna a Westminster. Lo ha riferito Sky News, secondo cui lo speaker valuterà la domanda “più tardi in giornata”. Se deciderà di accoglierla, il dibattito richiesto diventerà prioritario e sarà affrontato prima di quelli già previsti nell’agenda. Vari parlamentari dell’opposizione, appoggiati da alcuni Tory ‘ribelli’, sono intenzionati a usare la sessione di oggi in Parlamento per tentare di legiferare in modo da evitare lo scenario della Brexit senz’accordo.

Il rischio

 I deputati che si oppongono al no deal temono pesanti conseguenze economiche se si avverasse quello scenario. L’ex ministro alle Finanze, il conservatore Philip Hammond, è tra quanti appoggiano la proposta di una legge con cui evitare il no deal. Il tentativo di far spazio nell’agenda parlamentare al dibattito sulla misura, con la presentazione di una mozione destinata a essere votata martedì, sarà seguito dall’introduzione della proposta di legge mercoledì e poi dal tentativo di farla approvare il prima possibile, in vista della sospensione del Parlamento decisa dal primo ministro. Boris Johnson ha tentato di incontrare i Tory ‘ribelli’ per convincerli a cambiare idea, ma Hammond ha detto a proposito del voto odierno: “Ci saranno persone a sufficienza per superare la soglia”.

Le mosse

Johnson deve intervenire in Parlamento a proposito del vertice del G7. Lunedì, comparendo a Downing Street, ha detto che “in nessuna circostanza” chiederà un nuovo rinvio a Bruxelles, aggiungendo di non volere nuove elezioni. Johnson ha affermato che ci siano stati progressi nel dialogo con Bruxelles, ma una portavoce della Commissione europea ha dichiarato di non aver visto “proposte concrete” da Londra su come voglia modificare l’intesa esistente.

LaPresse

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