Pd, Zingaretti avvia una riforma radicale e scrive l’agenda di Governo: “Noi i più leali”

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse in foto Nicola Zingaretti

ROMA – Un’agenda del Partito democratico nel Governo e l’avvio, a dodici anni dalla sua nascita, di una “radicale” riforma del partito. Dopo la scissione di Matteo Renzi e la nascita di Italia viva Nicola Zingaretti punta a ridisegnare il Pd. Nella direzione di domani il leader indicherà la rotta.

Il segretario intende muoversi su due binari paralleli

Il necessario cambiamento interno e il ruolo dei Dem come protagonisti dell’esecutivo giallorosso. Entrambe le mosse mirano a fare del Pd un partito ‘nuovo’ che non viva sulle polemiche e che sia, piuttosto, concentrato sulle cose da fare per dare risposte concrete. Via, quindi, alla rivoluzione interna, in modo da rendere – anche grazie alle nuove tecnologie – il partito più vicino ai suoi iscritti e ‘consultabile’ sulle grandi decisioni, senza abbandonare però circoli e banchetti, bandiere e piazze.

Superare, poi, questa la proposta che avanzerà Maurizio Martina, il doppio ruolo segretario/candidato premier, pur lasciando intatto l’istituto delle primarie aperte per la scelta del leader. Avvio, infine, del percorso per ridisegnare gli equilibri interni, con l’ingresso nelle prossime settimane della componente di Luca Lotti e Lorenzo Guerini in segreteria. Questo per quel che riguarda il Pd ‘di lotta’.

Quanto al Pd ‘di Governo’, Zingaretti non ha dubbi

Sarà “la forza più unitaria e leale dell’alleanza” giallorossa, e porterà avanti un’agenda che sarà “per costruire e non per distruggere”. Il leader, davanti al parlamentino Dem, metterà in luce i primi punti ottenuti in questo primo mese di governo: meno tasse sul lavoro, fondo green, asili nido e poi piano casa.

Prossime tappe autonomia e Piano per il sud

In realtà la legge di Bilancio non è ancora arrivata in Consiglio dei ministri e il braccio di ferro con il M5S c’è, eccome. Franceschini riunisce a palazzo Chigi i ministri Pd e detta la linea: “Per noi irrinunciabile l’aumento degli stipendi grazie alla riduzione delle tasse. Poi niente aumento dell’Iva, eliminazione dei superticket, asili nido gratuiti, fondo famiglie, piano casa, lotta all’evasione, più investimenti dei comuni, green economy. Le idee Pd sono nella legge di bilancio”.

La squadra sembra compatta

Certo non tutti hanno gradito quella che da alcuni viene definita una ‘fuga in avanti eccessiva’ da parte di Zingaretti sulla prospettiva di un’alleanza organica con il M5S. Se, infatti, il segretario apprezza l’apertura arrivata da Beppe Grillo e ritiene “normale” che forze politiche che governano insieme “valorizzino i punti di convergenza e limitino e si confrontino sulle divergenze”, gli ‘ex renziani’ non sono del tutto convinti di poter annettere i pentastellati nel campo degli alleati, anche nella prossima legislatura. La minoranza preme perché il partito resti “il luogo del riformismo”, senza “ritorni al passato” e, quanto al rapporto con il M5S, mette le cose in chiaro a partire dal caso Roma.

“Troppo buono” Zingaretti con la sindaca Raggi, tanto da far ipotizzare un sostegno dem per un eventuale secondo mandato. Non è così, smentisce duro Zingaretti: “Il Pd è all’opposizione e impegnato – la sottolineatura – a costruire l’alternativa per evitare che dopo la sindaca Raggi arrivi un’altra figura di sindaco magari che continui o faccia continuare il declino di Roma”. (LaPresse)

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