I ‘gggiovani’ e il Covid

Qualche giorno fa è rimbalzato come una di quelle palline impazzite uno screenshot tratto da un’intervista in cui qualcuno diceva che i giovani sono irresponsabili e incoscienti perché si vaccinano per andare a ballare o in vacanza. Come se gli open day Astrazeneca, Johnson & Johnson o quale altro vaccino non li organizzi la macchina statale ma qualche cosca di malaffare.

La riprovevole frase, che trova ospitalità in un’intervista pubblicata da un notissimo quotidiano nazionale, è estrapolata dal contesto e gettata in pasto alla Rete. Ora bisogna anche dire che senza un minimo di fonte citata facilmente consultabile, e senza nemmeno attribuire la paternità della dichiarazione in maniera evidente nei post virali, questo è l’estremo proclama atto solo ad alimentare i mal di pancia del “popolo del web”. Che questa posizione, poi, sia perorata anche da alcuni giornalisti che esercitano regolarmente sui social la loro libertà di opinione sperando in un alto engagement, è ancor più grave. Ma la verità è che i mal di pancia i giovani ce li hanno eccome, e ne hanno anche ben donde.

Quindi proviamo a fare un breve recap andando a recuperare anche qualche riga scritta proprio su queste pagine qualche settimana fa. Commentavamo il fatto che Fabiana Dadone, Ministro alle Politiche Giovanili, abbia preventivamente immaginato per questi giovani tanto bistrattati campagne di comunicazione ad hoc con l’ausilio di testimonial e influencer per spingere i giovani a vaccinarsi. Ci siamo altresì permessi, sempre su queste pagine, di pronosticare la totale inutilità di tale annuncio perché i ragazzi avrebbero avuto voglia di “prendere la vita a morsi” e che quindi avrebbero risposto alla chiamata. Vi prego, non chiamateci indovini: siamo semplici osservatori della realtà a noi circostante, come dovrebbero fare anche gli altri giornalisti che forse investono troppo tempo sui social. Di fatto, la risposta dei giovani è stata alta e sentita e i dati lo dimostrano senza se e senza ma.

Ora ditemi cosa devono pensare questi giovani che sono finiti in un tritacarne di annunci di provvedimenti contraddittori presi sulla loro pelle. Gesti, musica e parole che arrivano solo ora che hanno finalmente avuto accesso alla campagna vaccinale dopo essere stati definiti vettori e untori, soprattutto in riferimento alla cosiddetta “movida” di cui non si sarebbero voluti privare la scorsa estate. Ora che era il turno della loro responsabilità, dopo una lunga attesa tra dad, università e lavori precari persi (non tutti ci siamo reinventati come Khaby Lame), ora che per convincerli erano pronti i battaglioni di youtuber e altri eroi social scelti da un qualche team di esperti agli ordini di Fabiana Dadone per la straordinaria “OPERAZIONE GIOVANI”, scoprono quanto lo Stato che li tratta come idioti sia in realtà vittima del suo stesso folle sistema. Così i primi vaccinati Astrazeneca, con l’Astrazeneca sconsigliato forse sì forse no, vengono autorizzati al terrore dal famigerato Comitato Tecnico Scientifico all’ennesimo cambiamento di idea (ma del resto solo i morti e gli stolti non cambiano mai idea, diceva James Russell Lowell) ma poi rassicurati dall’Ema che continua a sostenere quanto già stabilito mesi addietro (il rapporto rischi benefici per intenderci).

Ricordiamo che il 31 gennaio l’Aifa autorizzava il Vaxzevria suggerendo “un utilizzo preferenziale del vaccino AstraZeneca, in attesa di acquisire ulteriori dati, in soggetti tra i 18 e i 55 anni, per i quali sono disponibili evidenze maggiormente solide”. Una bella capriola, per arrivare ad oggi in cui è consigliato solo per gli over 60. Per non parlare del mix di vaccini, l’unica reale prospettiva di quei ragazzi che hanno subito risposto alla chiamata (senza influencer) e si sono lasciati inoculare (incoscienti!) Astrazeneca. Soluzione finora maledetta dal panorama statale. E invece di tacere e aspettare di poter dire a questi stupidi ragazzi come comportarsi oltre ogni dubbio, sui nostri giornali cerchiamo di avere lumi dando spazio a quelli come sopra che li chiamano incoscienti, ma anche ai Galli che ora dicono che “Astrazeneca in fondo basta una dose”, ai Tarro (“Il cocktail di vaccini è una proposta assurda”, disse colui che l’anno scorso pronosticò la fine del Covid con il caldo estivo) eccetera eccetera eccetera.

Allora, più di pubblicare post sconclusionati per alimentare una guerra generazionale sulla falsa riga di Supergiovane contro il Governo e i Matusa, sarebbe il caso che chi di dovere chieda scusa ai ragazzi per averli fatti attendere così tanto per poi presentar loro una situazione del genere. Augurando loro di essere mille, diecimila, centomila volte migliori di noi.

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