ROMA – “Il cambiamento climatico è una delle sfide più pressanti che il mondo ha davanti. Richiede azioni collettive ed eque. Siamo consapevoli dell’impatto che l’impegno ad arrivare a emissioni zero nel 2060 avrà sulla nostra economia, che dipende pesantemente dagli idrocarburi. La nostra trasformazione economica si basa sulla premessa che l’economia saudita deve passare da essere dipendente da un’unica fonte a essere diversificata per rispondere a questa sfida. Ma dobbiamo anche ricordare che nella maggior parte degli scenari futuri gli idrocarburi giocheranno un ruolo di primo piano nel mix energetico”. Lo dice in un’intervista a Repubblica il ministro dell’Economia dell’Arabia Saudita, Fisal Bin Fadel.
In ogni caso “Energia e idrocarburi restano comprensibilmente un settore strategico. Anche per gli investitori stranieri: le compagnie di energia internazionali continuano a vedere nell’Arabia Saudita una destinazione di primo piano. L’investimento da 13 miliardi di dollari recentemente annunciato nell’oleodotto Aramco ne è una testimonianza, con investitori americani, asiatici e mediorientali direttamente coinvolti nel consorzio. Ma la spinta delle riforme che stiamo portando avanti punta ad attrarre investimenti stranieri in settori che non siano legati al petrolio”, conclude.