Lavoro, Sbarra (Cisl): “Sfida è patto sociale, basta interventi calati dall’alto”

“Per ricostruire il Paese bisogna superare l’impostazione novecentesca antagonista e conflittuale che vede contrapposti lavoro e impresa. Questa deve diventare la stagione della corresponsabilità e della partecipazione in cui abbiamo bisogno di un dialogo stabile e strutturato tra governo, imprese e sindacati”.

Luigi Sbarra (Foto Ufficio Stampa CISL/LaPresse)

MILANO – “Per ricostruire il Paese bisogna superare l’impostazione novecentesca antagonista e conflittuale che vede contrapposti lavoro e impresa. Questa deve diventare la stagione della corresponsabilità e della partecipazione in cui abbiamo bisogno di un dialogo stabile e strutturato tra governo, imprese e sindacati”. Lo ha detto oggi il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra alla convention della Lega sui temi sociali. “Il lavoro che vogliamo” è un lavoro protagonista, stabile, sicuro, in cui non si muore e non ci si ammala in fabbrica, nei campi, nei cantieri, motore di una crescita più equa e non pedina sacrificabile di una economia dello scarto. Per questo va infranta la gabbia di un legislatore che non oggi ma ormai da anni entra inopinatamente nello spazio del libero incontro tra parti sociali in materia di lavoro. Non servono altre norme calate dall’alto – prosegue il sindacalista – Occorre invece fissare insieme gli obiettivi e condividere le scelte. La grande sfida è oggi quella di un grande patto sociale tra governo, parti sociali che metta al centro la crescita, gli investimenti pubblici e privati, elevi occupabilità e professionalità con salari più pesanti, maggiore potere negoziale, valorizzazione della componente creativa del lavoro. Serve anche un sistema universale di protezione, promozione e orientamento alla buona occupazione che tuteli la persona nelle transizioni scuola-lavoro e lavoro-lavoro, fornendo sostegno al reddito vincolato a percorsi di formazione continua”.

LaPresse

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