Pizzo per i Muzzoni, arrestati in due

Pizzo per i Muzzoni, arrestati in due
Pizzo per i Muzzoni, arrestati in due

SESSA AURUNCA – I carabinieri della Compagnia di Sessa Aurunca hanno arrestato due persone per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. La presunta vittima sarebbe un imprenditore caseario di Cellole. I militari dell’Arma hanno eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura Distrettuale Antimafia di Napoli nei confronti di Francesco Di Marzo, 75 anni, e Emilio Esposito, 49 anni, quest’ultimo nipote del capoclan della cosca degli Esposito, detta dei Muzzoni, Mario Esposito. Sono gravemente indiziati, a vario titolo, di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di un imprenditore locale. Stando a quanto emerso, Esposito si sarebbe presentato dall’imprenditore da estorcere in compagnia di Di Marzo chiedendo il pagamento di una somma di 20mila euro. La presunta vittima avrebbe provato a far finta di non conoscere l’uomo la cui caratura criminale è purtroppo nota tra Sessa Aurunca e Cellole. “Non mi conosci?” avrebbe replicato Esposito alla dissmulazione della vittima. L’inchiesta è nata lo scorso 28 aprile dopo che Esposito aveva messo in guardia l’imprenditore di non riferire ai carabinieri della sua richiesta di soldi. Il provvedimento precautelare costituisce l’epilogo di una complessa e intensa attività investigativa avviata nell’aprile 2023 dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Sessa Aurunca guidati dal capitano Giovanni Russo coordinati dalla Dda di Napoli, corroborata da servizi dinamici e attività tecniche, che  consentiva di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei due destinatari del provvedimento. Esposito è ritenuto un elemento verticistico del clan di camorra della famiglia Esposito; i due tra i mesi di aprile e settembre dell’anno in corso avvalendosi del metodo mafioso avrebbero avvicinato in più occasioni la vittima richiedendole il pagamento di una tangente.  Il provvedimento eseguito è una misura precautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva. I due arrestati sono assistiti dall’avvocato Angelo Librace

Il boss in cella da quasi 30 anni

Il capoclan Mario Esposito fu arrestato in Spagna nel 1994 e poi estradato in Italia. E’ in carcere dunque da 29 anni. Una sentenza della Cassazione emessa il 24 gennaio del 2019,  ha stabilito che Esposito deve scontare  in Italia solo 30 anni e non il carcere a vita, così come prevede la legge spagnola, dove non è previsto l’ergastolo. Proprio su tale assunto infatti fu concessa l’estradizione in Italia del boss dei Muzzoni. Esposito, 64 anni, dovrebbe quindi lasciare il carcere e non trascorrere in cella il resto della sua vita. Ex capozona confederato con i La Torre di Mondragone, Esposito è considerato uno dei capi storici della camorra casertana. Il suo clan però negli anni ha diversificato le proprie attività criminali. Recentemente un altro nipote fu coinvolto in una inchiesta sulla droga. Un altri business che pare interessare alla cosca.

Mario Esposito

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