Africa, l’appello del papa per l’ambiente: “La difesa della Terra è difesa della vita”

Le sue prime parole, incontrando le autorità civili, le rivolge alle vittime dei cicloni Idai e Kenneth che hanno colpito il Paese, con conseguenze devastanti sulla pelle degli abitanti

(Photo by ANDREAS SOLARO / AFP)

CITTA’ DEL VATICANO – Difendere la terra significa difendere la vita. Al suo primo giorno di incontri nel cuore dell’Africa, Papa Francesco mette in chiaro i focus del suo viaggio, che dal Mozambico lo porterà anche in Madagascar e Mauricius: riconciliazione e cura del creato. Inizia da Maputo, terra che si rialza piano dagli anni difficili della guerra civile.

Il papa è vicino alle vittime dei cicloni

Le sue prime parole, incontrando le autorità civili, le rivolge alle vittime dei cicloni Idai e Kenneth che hanno colpito il Paese. Con conseguenze devastanti sulla pelle degli abitanti. Il suo appello, guardando negli occhi chi può davvero risollevare il Paese, è per la ricostruzione immediata. “Purtroppo non potrò recarmi personalmente da voi, ma voglio che sappiate che condivido la vostra angoscia, il vostro dolore e anche l’impegno della comunità cattolica nell’affrontare una così dura situazione. In mezzo alla catastrofe e alla desolazione, chiedo alla Provvidenza che non manchi la sollecitudine di tutti gli attori civili e sociali che, ponendo la persona al centro, siano in grado di promuovere la necessaria ricostruzione”.

L’incontro con la comunità di Xai Xai

In giornata, Francesco incontra in privato la comunità di Xai Xai, città portuale che si affaccia sulla foce del fiume Limpopo, 250 chilometri a nord di Maputo. Nel 2000, dopo un’alluvione importante, il fiume ha straripato, lasciando la città sommersa sotto 3 metri d’acqua e fango.

L’appello per la difesa dell’ambiente

Il richiamo del Papa argentino per l’ambiente, davanti alle autorità mozambicane, è forte e diretto: “La difesa della terra è anche la difesa della vita”. E la lotta per la cura del Creato, tema a cui Bergoglio ha dedicato l’Enciclica Laudato Si’, deve farsi più convinta davanti alla tendenza sempre più diffusa a “saccheggiare e depredare, spinta da una bramosia di accumulare che, in genere, non è neppure coltivata da persone che abitano queste terre, né viene motivata dal bene comune del vostro popolo”. La cultura della pace cammina accanto a uno sviluppo produttivo, sostenibile e inclusivo.

Il Sinodo sull’Amazzonia

Un concetto che certamente ribadirà tra un mese, quando il Vaticano aprirà le porte al Sinodo sull’Amazzonia (6-27 ottobre), che il Papa argentino ha voluto con forza ben prima che il polmone della Terra andasse in fiamme.

(LaPresse/di Maria Elena Ribezzo)

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