Alitalia last call: commissari da Patuanelli, Conte vede Atlantia

Intanto la compagnia si prepara al maxi sciopero di domani, indetto da piloti e assistenti di Anpac, Anpav e Anp

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse in foto Stefano Patuanelli

ROMA – Il futuro di Alitalia si gioca in queste ore. La deadline del 15 ottobre per l’offerta vincolante è ormai imminente e per provare (almeno formalmente) a rispettarla è in corso il massimo sforzo tra tutti i soggetti coinvolti. Per fare il punto della situazione il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli ha incontrato in Via Molise i commissari straordinari Stefano Paleari, Enrico Laghi e Daniele Discepolo. Sul tavolo ovviamente la lettera di Atlantia, che di fatto metteva in dubbio la partecipazione della holding di casa Benetton alla newco senza modifiche al piano industriale. Un’ora e mezza di colloquio e facce scure all’uscita. “Proroga? Non abbiamo parlato di questo argomento”, ha detto Discepolo, aggiungendo che il 15 ottobre “rimane la scadenza. Aspettiamo e vediamo“.

Troppi nodi da sciogliere

Ci sono ancora però troppi nodi sul tavolo e per sbrogliare la matassa il premier Giuseppe Conte ha incontrato i vertici di Atlantia. Secondo quanto si apprende, il contatto sarebbe avvenuto ieri, un tentativo di ‘normalizzare’ la situazione dopo le tensioni sulla missiva della settimana scorsa che citava come elemento di incertezza la possibile caducazione della concessione per Autostrade. Dossier che, per il governo giallorosso, deve rimanere assolutamente distinto e separato in modo ermetico dal salvataggio dell’ex compagnia di bandiera.

Il colloquio Atlantia-Fs

Dal punto di vista industriale sono in programma continue call, mentre prosegue il confronto proprio tra Atlantia e Fs. I due player – che dovrebbero garantire insieme almeno il 70% della newco – concordano sulla necessità di incrementare i ricavi e sulla necessaria espansione in USa. Ma la holding dei Benetton vorrebbe in Nord America una maggiore quota per le rotte della nuova Alitalia. Rimangono poi dei dubbi sugli effetti concreti dell’intermodalità aerei-treni, senza dimenticare lo spettro di circa 2000 esuberi che aleggia per l’ansia dei sindacati. Ora serve la stretta finale: se non arrivasse la settima proroga – scenario non da escludere – potrebbe arrivare un nuovo prestito ponte per dare ossigeno alla cassa, che a fine agosto recitava 360 milioni.

Maxi-sciopero di Alitalia

Intanto la compagnia si prepara al maxi sciopero di domani, indetto da piloti e assistenti di Anpac, Anpav e Anp, che causerà la cancellazione di quasi 200 voli. Dal canto suo Alitalia ha attivato un piano straordinario che prevede l’impiego di aerei più capienti sulle rotte domestiche e internazionali. Si prevede che “il 70% dei passeggeri riesca a viaggiare nella stessa giornata”.

(AWE/LaPresse/di Alessandro Banfo)

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