Allarme coronavirus: salgono a 361 i decessi. Oggi rientro in patria di 60 italiani da Wuhan

Foto Achmad Ibrahim / AP

ROMA – Allarme coronavirus: salgono a 361 i decessi. Solo nella giornata di ieri si sono registrati altri 57 morti. Secondo la Commissione sanitaria nazionale sono stati segnalati altri 2.296 nuovi contagi che portano a 17.205 i casi accertati nel Paese dall’inizio dell’epidemia mentre sono 21.558 i casi sospetti. Finora sono 475 le guarigioni accertate.

Rientro in patria

Atterreranno in mattinata con arrivo intorno alle 10 gli italiani a bordo del Boeing dell’Aeronautica militare decollato alle 22 di ieri, ora italiana, da Wuhan. A bordo ci sono una settantina di persone, fra cui 60 italiani con alcuni bambini, accompagnati dal sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, e da medici e militari. Giunti a Pratica di Mare saranno assistiti in un ospedale da campo approntato in una piazzuola e in un hangar per poi essere trasferiti negli alloggi del Centro sportivo dell’Esercito della Cecchignola, a Roma sud, dove rimarranno per i 14 giorni della quarantena. Le loro condizioni di salute sono segnalate buone.

Ponte aereo

E’ atterrato questa mattina alle 6 a Fiumicino, il primo volo della China Airlines (CI75) operato con un Airbus A350 direttamente da Taipei, per il rimpatrio dei turisti cinesi in Italia. Ha dunque preso il via il ponte aereo da e per la Cina previsto e annunciato da Angelo Borrelli Commissario straordinario per l’emergenza coronavirus.

Virus isolato

Con la notizia dell’isolamento del virus da parte dell’Istituto Spallanzani l’Italia è tra i primi Paesi europei (insieme all’Istituto Pasteur di Parigi) ad aver raggiunto questo risultato. “La disponibilità dei dati sul virus consentirà – spiegano i ricercatori italiani – di perfezionare i metodi diagnostici esistenti ed allestirne di nuovi”. Il riferimento, è ai test per capire in tempi rapidi se una persona è infettata o meno. “Non solo – hanno aggiunto, ma sarà più semplice studiare il meccanismo della malattia per lo sviluppo di cure e la messa a punto del vaccino”. Anche altri Paesi nelle prossime ore potrebbero annunciare il risultato, in particolare Stati Uniti, Germania e Gran Bretagna.

E’ così che attraverso la coltura del virus si riesce a sequenziare il genoma. Le diverse sequenze, messe a confronto, permettono di capire se il virus muta nel corso del tempo. “Avere a disposizione il virus in un sistema di coltura – ha spiegato Maria Capobianchi, direttore del laboratorio di virologia dello Spallanzani – ci permette di provare farmaci in vitro e di fare studi di patogenesi, cioè sui meccanismi di replicazione. Sempre quando si scoprono dei virus nuovi il materiale di partenza cruciale è il virus  perché averlo a disposizione significa avere uno strumento per perfezionare la diagnosi e mettere in piedi test sierologici che ancora non ci sono e che significano la ricerca degli anticorpi, quindi la risposta delle persone all’infezione, anche in termini di risposta neutralizzante, ovverosia protettiva, capace di inattivare il virus”. La sequenza parziale del virus isolato nei laboratori dello Spallanzani, denominata 2019-nCoV/Italy-INMI1, è già stata depositata nel database GenBank.

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