Allarme tubercolosi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere

Belcuore: “Mi hanno riferito di un presunto caso, il detenuto è stato isolato”. Manca lo psichiatra: “E’ gravissimo per un penitenziario con mille persone, così si aggravano i problemi nel reparto Danubio”

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Problemi e criticità nella casa circondariale “Uccella”. A sottolineare la grave situazione all’interno della struttura detentiva è il Garante provinciale dei detenuti Emanuela Belcuore (nel riquadro) che nella giornata di domenica ha effettuato una visita nel penitenziario per i colloqui. Diverse le criticità registrate, soprattutto nei padiglioni Nilo e Danubio. In quest’ultimo c’è anche un presunto caso di tubercolosi. “Mi è stato riferito – spiega la Belcuore – della condizione di questo detenuto che viene tenuto chiuso in cella tutto il giorno perché non può uscire a passeggio per precauzione in quanto viene tenuto lontano dagli altri ma poiché ci sono i lavoranti oppure i detenuti a passeggio lui non può mai uscire e questo peggiora ancora di più la sua condizione”.

Poi c’è la situazione di disagio che sta vivendo un detenuto operato di recente e munito di una sacca raccogli-liquidi: “Si è sfogato perché c’è una carenza di sacche che occorrono al detenuto e quindi si trova con questa sacca che gli posizionano sulla pancia e mi ha detto ‘un altro po’ mi mettono la busta della spazzatura perché non ci sono le sacche”.

La problematica più grave riguarda però la mancanza di uno psichiatra: “Il reparto Danubio presenta molti casi difficili e la mancanza di una figura fondamentale come lo psichiatra rende difficile la gestione del padiglione, favorendo anche situazione di pericolo e di autolesionismo da parte dei detenuti che hanno bisogno di sostegno, considerando la condizione in cui si trovano. La mancanza di uno psichiatra in una struttura con mille detenuti è gravissima”.

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