Auto, immatricolazioni ancora giù: a novembre in Ue -17,5%, Italia -24,6%

Mercato dell'auto ancora a picco: a novembre le immatricolazioni nell'Ue sono diminuite per il quinto mese consecutivo quest'anno (-20,5%), per un totale di 713.346 unità vendute. Perdite a doppia cifra sono state registrate in molti mercati dell'Ue, inclusi tre dei quattro principali: Germania (-31,7%), Italia (-24,6%) e Spagna (-12,3%).

A long row of unsold 2021 F-Pace sports-utility vehicles sits at a Jaguar dealership in this photograph taken Sunday, May 2, 2021, in Littleton, Colo. (AP Photo/David Zalubowski)

ROMA – Mercato dell’auto ancora a picco: a novembre le immatricolazioni nell’Ue sono diminuite per il quinto mese consecutivo quest’anno (-20,5%), per un totale di 713.346 unità vendute. Perdite a doppia cifra sono state registrate in molti mercati dell’Ue, inclusi tre dei quattro principali: Germania (-31,7%), Italia (-24,6%) e Spagna (-12,3%). La Francia ha visto un calo più modesto del 3,2% il mese scorso; Bulgaria, Irlanda e Slovenia sono stati gli unici mercati dell’Ue in crescita. Guardando ai dati dell’Europa occidentale (Eu + Efta + Uk) i numeri sono ancora più allarmanti: a novembre 2021 sono state 864.119 le immatricolazioni, il 17,5% in meno rispetto allo stesso mese del 2020. Ma rispetto alla situazione ante pandemia, cioè rispetto al novembre 2019, la contrazione è del 28,7%. “In termini di volumi, si tratta del novembre peggiore dal 1993”, afferma Paolo Scudieri, presidente di Anfia. Anche per il 2022 ci sono ancora nubi all’orizzonte: oltre alla crisi dei semiconduttori – sottolinea – occorrerà monitorare con attenzione i rincari delle materie prime e, ovviamente, l’evolversi delle normative legate alla transizione ecologica, in primis le proposte di modifica del regolamento sulla riduzione delle emissioni di CO2 di vetture e veicoli commerciali leggeri contenute nel pacchetto Fit for 55. “Il mercato dell’auto dell’Europa Occidentale, mentre l’economia sta recuperando, procede a tre cilindri. Il calo infatti tra gennaio-novembre 2021 e gennaio-novembre 2019 è infatti del 25,6%”, osserva Gian Primo Quagliano Presidente del Centro Studi Promotor. Per quanto riguarda le prospettive per il 2022 per il mercato italiano, il Centro Studi Promotor ha diffuso le sue previsioni ipotizzando un volume di immatricolazioni di 1.500.000 unità nell’intero anno, con un calo rispetto al 2019 del 21,7%. Quello che viene, è lo scenario ipotizzato, sarà dunque il terzo anno consecutivo di passione per il mercato italiano dell’auto e non ci sono ragioni per ipotizzare che la situazione sia diversa nell’intera Europa Occidentale. Data l’importanza del settore e del suo indotto e il suo peso sull’economia dell’area, “appare assolutamente necessario che a livello di Unione Europea si decida nei termini più brevi possibili il varo di una politica di sostegno per l’intero settore”. Per l’Italia il Centro Studi Promotor ha ieri proposto una nuova campagna di rottamazione per le auto di oltre 10 anni di età con acquisto di una nuova auto euro 6d con emissioni fino a 135 grammi di CO2 o di un’auto elettrica o ibrida a zero o basso livello di emissioni di CO2. Il Centro Studi Promotor ha anche proposto che si metta a punto al più presto un piano per la transizione all’elettrico che, al di là dei proclami, affronti concretamente e credibilmente tutti i problemi reali della transizione all’elettrico ed indichi le soluzioni per affrontarli. In mancanza di un piano di questo tipo, ha affermato Gian Primo Quagliano, la transizione all’elettrico rischia di diventare una pia intenzione. La ricetta che il Centro Studi Promotor propone per l’Italia vale anche per l’Europa Occidentale.

LaPresse

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