Avvio di seduta stabile per Piazza Affari. Indice Mib in rialzo

Lunedì di contrattazioni che apre con lo spread tra Btp e Bund stabile ed euro in rialzo dopo la chiusura di Wall Street di venerdì. Continua l’emorragia di sportelli bancari a danno degli utenti per il risparmio dei costi

Borsa - Piazza Affari
Foto LaPresse/Stefano Porta

MILANO – Avvio di seduta stabile per Piazza Affari. L’indice Ftse Mib isegna un rialzo dello 0,01% a 21.894 punti e lo spread tra Btp e Bund apre stabile prossimo ai valori della vigilia a 223 punti con un rendimento al 2,57%.

Euro in rialzo

In rialzo la moneta unica europea che apre le contrattazioni a 1,1698 dollari da 1,1683 registrato dopo la chiusura di Wall Street venerdì. Contro lo yen l’euro passa di mano a 131,54.

Le Borse europee

Avvio di seduta poco mosso per le principali borse europee. Londra cede lo 0,05% a 7.657 punti, Parigi è invariata a 5.429 punti e Francoforte cede lo 0,08% a 12.530 punti.

Borse asiatiche

La Cina, nel pieno delle tensioni commerciali con gli Usa, segna nel secondo trimestre del 2018 un Pil in crescita dell’1,8% su base congiunturale e del 6,7% su base annua: i dati, diffusi dal Ufficio nazionale di statistica, si confrontano, rispettivamente, con il +1,4% e il +6,8% del primo trimestre e il +1,4% e il +6,7% delle previsioni formulate degli economisti. La crescita su base annua rallenta, ma quella congiunturale batte le attese, spingendo a un rialzo semestrale del 6,8%.

Oro

Il metallo prezioso questa mattina è in rialzo a 1.244,11 dollari l’oncia, segnando un progresso dello 0,21%.

I tagli agli sportelli bancari

Una vera e propria emorragia: non si arresta, infatti. il taglio degli sportelli bancari in Italia che, in sette anni sono 6.289 in meno, con 383 Comuni rimasti totalmente privi di banche. E’ quanto rileva un’indagine del sindacato First Cisl secondo cui il personale di rete è sceso nel periodo di oltre 26mila unità.

Per il segretario Giulio Romani “i top manager giustificano l’abbandono del territorio con l’avanzata del digitale, ma è un pretesto, perché il ritmo delle chiusure dalla fine del 2010 è stata del 18,7% contro un calo di accessi alle agenzie solo del 7,5%. Mirano a tagliare i costi”.

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