Berlusconi: “Siamo qui per cambiare la storia dell’Italia e dell’Europa”

Le dichiarazioni del Cavaliere all'assemblea di partito, in corso al palazzo dei Congressi dell'Eur

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

ROMA “Non posso negare di essere molto, molto commosso. Commosso per essere qui insieme a voi, a voi che siete stati per 25 anni la mia famiglia, a voi che con me avete cambiato la storia del Paese, a voi che siete qui perché volete continuare a essere indispensabili per cambiare ancora la storia dell’Italia, e soprattutto per cambiare la storia dell’Europa, dell’occidente e del mondo”. Così Silvio Berlusconi parlando all’assemblea degli eletti di Forza Italia, in corso al palazzo dei Congressi dell’Eur.

Il ruolo del partito di Berlusconi in una società che cambia

Forza Italia “è ancora assolutamente indispensabile anche adesso e lo siamo come lo fummo allora, noi e soltanto noi i veri consapevoli eredi dei valori della civiltà occidentale. Noi – aggiunge – i continuatori della tradizione cristiana della cultura liberale e sostenitori del libero mercato, dell’impresa, dei professioni e del lavoro”.

ll Cavaliere è anche intervenuto in merito ai rapporti tra i due vicepremier Di Maio e Salvini. “Non possiamo lasciare il governo in mano a questi signori. Il governo è purtroppo prevalentemente nelle mani dei Cinque Stelle. Di Maio è molto abile nella comunicazione e fa finta di esser sottomesso a Salvini, ma si prende tutta la sostanza delle cose che fa il governo e lascia a Salvini solo la forma e l’apparenza. Chi da’ fiducia alla Lega presto non potrà non accorgersene”.

Fallito il tentativo di snaturare Forza Italia

“Alle ultime regionali è stato confermato un dato politico, prima ancora che numerico: il Paese non vuole consegnarsi alla destra sovranista. Non c’è spazio in questo paese per un governo sovranista senza il contrappeso moderato di Forza Italia”. Così Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Fi, intervenendo all’assemblea degli eletti azzurri al pala Congressi dell’Eur. “E’ fallito il disegno di svuotarci. Non siamo alla deriva: è il tempo del coraggio di affrontare sfide enormi, di gestire alleati riottosi e a volte provocatori”.

(LaPresse)

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