Brexit, voto al Parlamento prima di Natale: ecco tutte le tappe

Il divorzio tra Regno Unito e Ue entrerà in vigore alla mezzanotte del 29 marzo 2019

in foto Theresa May

LONDRA – Dopo l’attesa approvazione dell’accordo sulla Brexit da parte dei 27 capi di Stato e di governo dell’Unione europea, seguita a 17 mesi di negoziati, la suspense è lungi dall’essere conclusa, in vista del voto ad alto rischio al Parlamento di Londra. Prima che il divorzio tra Regno Unito e Ue entri in vigore alla mezzanotte del 29 marzo 2019, una serie di tappe dovrà essere affrontata e superata.

Il vertice a Bruxelles

Dopo il vertice straordinario di Bruxelles, le parti cominceranno a preparare le discussioni sulla relazione post-Brexit, la cui cornice è stata fissata nella “dichiarazione politica”, che ha anch’essa avuto l’ok dei 27. I negoziati formali, in particolare su un accordo commerciale, non potranno cominciare che dopo la Brexit. La ratifica dell’accordo al Parlamento britannico è l’ostacolo che sembra più difficile da superare in vista della pausa dei lavori parlamentari dal 21 dicembre. Se l’intesa sarà approvata, il governo dovrà presentare in seguito un progetto di legge sul ritiro e sull’attuazione della Brexit, con prevedibili connessi dibattiti infuocati. Gli esperti ricordano che i trattati europei di Roma e Maastricht. Avevano richiesto circa 40 giorni per essere approvati dalla Camera dei comuni e dalla Camera dei lord di Londra.

Le prossime tappe

Tra il vertice straordinario e il 29 marzo ci sono circa 60-70 giorni di sessione. Gli eurodeputati dovranno attendere la luce verde degli omologhi britannici, per avviare a loro volta la procedura di ratifica. Questa prevede la redazione di un rapporto sul trattato di ritiro e sulla dichiarazione politica, prima di un voto nella plenaria, a maggioranza semplice. Il voto dovrà avvenire all’inizio del 2019, ma potrebbe teoricamente tenersi sino al 28 marzo, ultimo giorno di sessione plenaria prima della data effettiva del divorzio. Dopo la ratifica all’Europarlamento, l’accordo sul ritiro deve essere approvato dal Consiglio dell’Unione europea. Necessaria la delibera a maggioranza qualificata: questo significa il 72% degli Stati membri, cioé 20, pari al 65% della popolazione di questi Stati.

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