Copa Libertadores, i giocatori del Boca contrari a scendere in campo

I presidenti hanno concordato la disputa del match, ma i calciatori Xeneizes sono contrari

Boca contro River da leggenda
Boca Juniors' supporters cheer for their team during an Argentine first division Superliga football match against River Plate at "La Bombonera" stadium in Buenos Aires, Argentina, on September 23, 2018. (Photo by JUAN MABROMATA / AFP)

Buenos Aires (LaPresse) – La finale di ritorno di Copa Libertadores tra River Plate e Boca Juniors, dopo l’assalto al bus dei giocatori Xeneize da parte di alcuni teppisti, è stata posticipata a questa sera, ma lo svolgimento è ancora in dubbio. Il Boca sostiene che non ci siano le condizioni adatte per giocare e nelle ultime ore i dirigenti si sono riuniti con gli avvocati per definire i passi da seguire.

I presidenti hanno concordato la disputa del match, ma i calciatori Xeneizes sono contrari

Il presidente del Boca Daniel Angelici ha concordato con il numero uno del River Rodolfo D’Onofrio e il capo della Conmebol, la Confederazione Calcistica Sudamericana, che il match verrà disputato, ma ad essere contrari a scendere in campo sono i giocatori Xeneize che, secondo ‘La Nacion’, non hanno alcuna intenzione di presentarsi oggi al ‘Monumental’: sostengono di essere svantaggiati perché, al contrario degli avversari, hanno vissuto un pomeriggio ad alta tensione.

Senza contare che il capitano, Pablo Perez, rimasto ferito all’occhio nell’assalto, secondo i medici non sarebbe nelle condizioni di poter giocare. Per questo Angelici sta conducendo una dura opera di persuasione. “Perché non danno la Coppa direttamente al River?”, ha ironizzato l’attaccante del Boca Carlos Tevez. Il patron Xeneize ha promesso alla squadra che, in caso di sconfitta, potrebbe rivolgersi alla Conmebol la vittoria a tavolino. Da parte sua la Federazione sudamericana ha assicurato che verranno raddoppiati gli sforzi per garantire l’ordine pubblico e la sicurezza di giocatori e tifosi. Resta ancora possibile l’ipotesi che il ‘Superclasico’ venga giocato a porte chiuse, anche se D’Onofrio è irremovibile: “Il pubblico ci sarà”.

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