Camorra a Napoli, le organizzazioni di Pianura si sfilano dal ‘maxicartello’

I Calone-Marsicano e i Carillo-Perfetto preferiscono tirarsi fuori dalla faida flegrea che interessa Fuorigrotta, rione Traiano e Bagnoli

Il ‘maxicartello’ flegreo perde Pianura. I clan del quartiere, infatti, sembrano aver mandato segnali chiari ai possibili alleati: non hanno intenzione di partecipare alla faida flegrea che è scoppiata a Fuorigrotta e che ora riguarda da vicino anche il rione Traiano e Bagnoli. Al tempo stesso i pianuresi non gradiscono ingerenze dai gruppi di altri quartieri nelle questioni interne. Sarebbe anche questo il motivo per cui i gruppi pianuresi si sono sfilati dal ‘maxicartello’. In questo momento non interessa far parte di blocchi bensì preferiscono gestire gli affari propri da soli.
A questo punto il ‘maxicartello’ rimane ristretto alle cosche di Fuorigrotta, rione Traiano e Bagnoli. Da un lato i Troncone e gli Zazo, dall’altro gli Iadonisi, ciò che resta dei Baratto, per quel che riguarda Fuorigrotta, i Sorianiello del rione Traiano e gli Esposito di Bagnoli. A Pianura, quindi, si ragiona per conto proprio. La tensione però resta alta nel quartiere, considerando che di recente è stato registrato anche un raid nel quartier generale del gruppo che fa riferimento ad Antonio Carillo e che rappresenta gli eredi dei Pesce-Marfella insieme ai Perfetto. Un raid che dovrebbe essere opera del ‘cartello’ formato dai Calone e dai Marsicano, eredi della storica cosca Mele. Anzi, secondo le indagini degli inquirenti i sospetti sarebbero proprio sul gruppo Marsicano.
Quanto accaduto di recente evidenziata il clima di alta tensione che si respira nel quartiere tra i gruppi avversi. In palio c’è la supremazia per quel che riguarda gli affari illeciti legati soprattutto allo spaccio di sostanze stupefacenti. Ma non solo, visto che in questa fase c’è attenzione anche ai progetti che potrebbero essere finanziati per la riqualificazione di tutta la città di Napoli e che potrebbero interessare anche Pianura, con la conseguenza che potrebbero essere affidati appalti su cui imporre estorsioni da migliaia di euro. Interessi economici che sono spesso alla base proprio delle guerre di camorra perché ampliare il proprio territorio di riferimento significa avere una ‘platea’ più ampia su cui imporre le proprie attività illecite, sia che esse siano lo spaccio di stupefacenti sia le estorsioni. Queste, infatti, sono le principali attività illecite a Pianura.
Si aprono quindi due fronti ‘caldi’: oltre a Fuorigrotta, che viene comunque tenuta sotto lo scacco delle forze dell’ordine per evitare possibili altri agguati, ecco che anche a Pianura i gruppi sono pronti a farsi la guerra e dopo le scaramucce degli ultimi tempi il conflitto potrebbe diventare incandescente.

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