Brexit, sentenza storica della Corte di Giustizia Ue: “Il Regno Unito può tornare indietro senza conseguenze”. Domani il voto del Parlamento

In pratica, fino al prossimo 29 marzo (e anche oltre, in caso di proroga dei negoziati), il Regno Unito ha tempo per decidere se revocare l'uscita dall'Unione

LP / AFP PHOTO / Niklas HALLE'N

LUSSEMBURGO – Nel giorno di vigilia del voto, da parte del Parlamento, sulla bozza di accordo per la Brexit trovata dal Governo con l’Unione europea, arriva una sentenza storica che può dare il colpo di grazia alle speranze di Theresa May. Il Regno Unito, se vorrà, potrà tornare indietro liberamente, senza che ci siano ripercussioni. Ovvero, la Brexit può essere cancellata.

La Corte di Giustizia dell’Ue: “Il Regno Unito può tornare liberamente indietro sulla Brexit senza ripercussioni”

A stabilirlo è la Corte di giustizia dell’Unione Europea. I giudici di Lussemburgo hanno infatti stabilito che, “quando un Paese membro ha notificato al Consiglio europeo la sua intenzione di ritirarsi dall’Unione Europea, come ha fatto il Regno Unito, quel Paese membro è libero di revocare un modo unilaterale quella notifica”. Insomma, se in Uk ci avessero ripensato, la Brexit resterebbe un sogno (per tanti, ma non più per tantissimi) o al massimo una possibile direzione sfumata. Anche perché, come ha sottolineato la Corte, la ‘ritirata’ è “una possibilità che esiste fintanto che l’accordo di ritiro concluso tra l’Ue ed i Paesi membri non è entrato in vigore o, nel caso in cui tale accordo non sia stato concluso, finché non sia scaduto il periodo dei due anni dalla data di notifica dell’intenzione di lasciare l’Ue o ogni sua estensione”.

Domani il voto del Parlamento britannico, le speranze di Theresa May in picchiata

In pratica, fino al prossimo 29 marzo (e anche oltre, in caso di proroga dei negoziati), il Regno Unito ha tempo per decidere se revocare l’uscita dall’Unione. “Una tale revoca, decisa nel rispetto delle proprie regole costituzionali, avrebbe come conseguenza che il Regno Unito resterebbe nell’Unione in termini invariati quanto al suo statuto di Stato membro”, si legge nella sentenza. La quale, verosimilmente, potrebbe incidere e non poco sul voto della Camera dei Comuni in programma per domani. Al governo britannico, facendo i ‘conti’, mancano una sessantina di voti per avere il via libera. A questo punto, che l’accordo venga bocciato è molto più che probabile.

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