Caos procure, azione disciplinare per 4 togati. Csm: si dimette Morlin

(LaPresse)

ROMA – Il Csm continua a tremare e a perdere pezzi: il procuratore generale della Cassazione Riccardo Fuzio avvia l’azione disciplinare per i quattro togati autosospesi dopo lo scandalo nomine; uno di loro, Gianluigi Morlini (ex Unicost) si dimette da consigliere, un altro, Paolo Criscuoli (di Magistratura Indipendente) lascia solo il ruolo di supplente della sezione disciplinare, mentre gli altri due non danno notizie di sé. I tasselli cambiano di ora in ora e non si placa il sisma che da due settimane sconquassa la magistratura italiana.

Per tutti e quattro i togati coinvolti, oltre a Morlini e Criscuoli, anche Corrado Cartoni e Antonio Lepre (di Magistratura Indipendente), l’Associazione nazionale magistrati chiede le dimissioni da Palazzo Marescialli. Mentre MI, in contrasto con la scelta del sindacato, vuole il reintegro nell’Aula Bachelet per accuse che reputa infondate anche perché senza coinvolgimenti penali.

L’incontro

Nei giorni scorsi il vicepresidente del Csm David Ermini aveva incontrato i quattro magistrati per un lungo colloquio, invitandoli a prendere una decisione rapida sulle dimissioni, facendo appello alla loro responsabilità istituzionale. E Morlini nella lettera di dimissioni giustifica la scelta sofferta come “l’unico modo per tutelare l’Istituzione, anche se, in questo momento davvero terribile, ritengo umiliante essere accomunato a chi ha fatto anche solo alcune delle cose che si leggono”.

Lo scandalo scatena la crisi dell’Anm che convoca per domenica il direttivo incaricato di eleggere una nuova giunta esecutiva. Prima di allora potrebbero arrivare nuove decisioni dagli autosospesi e anche un loro eventuale rientro in Csm che, se possibile, farebbe crescere ancora di più la tensione nell’organo di autogoverno della magistratura.

Lo scontro

Resta aperto lo scontro tra MI e le altre correnti: Area Dg, Unicost e Autonomia e indipendenza respingono in toto la linea del ‘reintegro’ appoggiata da MI che “crea un incidente istituzionale senza precedenti” e impedisce la prosecuzione di un lavoro comune in Anm.

La tempesta perfetta su Palazzo dei Marescialli è in corso, e l’eventuale rinnovo in Anm di certo non sarà capace di portar via d’un soffio i venti di crisi.

(Alessandra Lemme – LaPresse 2019)

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