Caserta, i particolari della cattura del boss della droga Piscitelli

Considerato il reggente del clan Massaro, deve scontare 12 anni e 7 mesi. Era in un casolare con armi e stupefacenti, ha tentato la fuga. Presi 2 presunti complici.

Raffaele Piscitelli, Mario Perna e Filomena Orlando
Raffaele Piscitelli, Mario Perna e Filomena Orlando

Una latitanza durata 9 mesi per Raffaele Piscitellio cervinaro”, 55 anni, di San Marco Trotti, ricercato da marzo scorso per una condanna definitiva a 12 anni e 7 mesi di reclusione per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Il blitz è scattato verso le 13 di ieri: gli uomini della Squadra mobile della Questura di Caserta e dello Sco hanno circondato con diverse auto il casolare in località Tora, nel territorio di Dugenta, nel Beneventano e poi hanno fatto irruzione.

Piscitelli ha provato ad opporre resistenza, tentando invano la fuga, ma la polizia non aveva lasciato niente al caso e lo ha subito bloccato. Nel nascondiglio del latitante sono stati trovati mezzo chilo di cocaina, 5.000 euro in contanti e due fucili con le munizioni. Il 58enne Mario Perna e la 56enne Filomena Orlando, proprietari dell’immobile, sono stati arrestati per favoreggiamento e detenzione abusiva di armi.

Piscitelli è ritenuto l’attuale reggente del clan camorristico Massaro, egemone nella Valle di Suessola. Era ricercato da marzo scorso, quando era diventata definitiva la condanna ai suoi danni. Già diversi anni fa fu accusato, nell’ambito del processo “White Mary” di aver diretto un’organizzazione per la diffusione di stupefacenti nella provincia di Caserta.

Era il 10 gennaio del 2018. Piscitelli, che si era reso protagonista di una rocambolesca fuga a bordo di una moto di grossa cilindrata all’atto dell’esecuzione della ordinanza di custodia cautelare e di una latitanza durata anche in quel caso 9 mesi, fu catturato nel giorno della vigilia di Natale del 2013. Poi la scarcerazione e qualche mese fa la nuova condanna definitiva.

Con la sentenza della Cassazione si è chiuso il procedimento giudiziario sullo spaccio fra l’area sanfeliciana e Santa Maria Capua Vetere. I giudici del Palazzaccio hanno ritenuto inammissibili tutti i ricorsi e notificato gli ordini di esecuzione, ma per diversi mesi Piscitelli è stato in latitanza. Le accuse, contestate a vario titolo, sono di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione ai fini di spaccio.

Il prefetto Giuseppe Castaldo ha espresso “soddisfazione e apprezzamento” al questore Andrea Grassi e agli uomini e alle donne coinvolti nell’operazione, coordinata dalla Dda di Napoli, “per l’eccellente attività svolta, frutto delle capacità operative e della professionalità della Polizia di Stato. Ancora una volta grazie ad una complessa attività investigativa e al capillare controllo del territorio, è stato raggiunto uno straordinario risultato per la sicurezza dei cittadini ed il contrasto alla criminalità organizzata in provincia di Caserta”.

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