Termovalorizzatore di Acerra, 9 Comuni dicono basta: “Va depotenziato”

Firmato il documento per chiedere l’esclusione del territorio dalla realizzazione di nuovi impianti di trattamento di rifiuti speciali e la riduzione dell’operatività della struttura già esistente.

I sindaci che hanno firmato il documento contro la quarta linea del termovalorizzatore di Acerra e per il depotenziamento dell'impianto.
I sindaci che hanno firmato il documento contro la quarta linea del termovalorizzatore di Acerra e per il depotenziamento dell'impianto.

Esclusione del territorio dell’agro acerrano dalla realizzazione di nuovi impianti di trattamento dei rifiuti speciali, e decrementare progressivamente l’operatività del termovalorizzatore di Acerra. E’ quanto chiedono, tra l’altro, i sindaci di Acerra e di altri otto comuni del circondario, in un documento inviato al Ministero dell’Ambiente, alla Regione Campania ed alla Ciittà Metropolitana di Napoli.

I nove sindaci si sono incontrati nei giorni scorsi ad Acerra per siglare l’iniziativa promossa dal sindaco di Acerra Tito D’Errico, e dire innanzitutto “no” all’eventuale quarta linea del termovalorizzatore, e creare una rete per la tutela ambientale e sanitaria del territorio. Nel documento gli amministratori di Acerra, Afragola, Brusciano, Casalnuovo di Napoli, Castello di Cisterna, Marcianise, Marigliano, Pomigliano d’Arco e San Felice a Cancello, hanno sottolineato che “la tutela della salute e dell’ambiente costituisce un obiettivo prioritario dell’azione amministrativa anche e soprattutto al fine di contenere i rischi sanitari che rappresentano un problema particolarmente avvertito nelle nostre città”.

“Il dramma ambientale di questi territori – hanno aggiunto – deve assurgere, in modo concreto, a questione politica nazionale di cui i governi, nazionali e regionali, devono farsi carico per le rilevanti implicazioni sociali, umane, finanziarie ed epidemiologiche”. I sindaci, rifacendosi al principi di precauzione, hanno evidenziato che il termovalorizzatore di Acerra è “l’impianto di trattamento rifiuti più rilevante della Campania ed è una delle concause che concorrono all’indice di saturazione”.

“Ecco perché è fondamentale che la Città Metropolitana – ha spiegato il sindaco di Acerra D’Errico – individui questo territorio come area non idonea alla localizzazione di ulteriori impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti nel rispetto dei criteri generali stabiliti dalla Regione Campania”.

Gli amministratori locali chiedono, tra l’altro, di prevedere “l’eventuale carico di ulteriori impianti di trattazione termica dei rifiuti diluito su tutto il territorio regionale salvaguardando le province di Napoli e Caserta, e forme incentivanti per i Comuni che raggiungono un’alta percentuale di raccolta differenziata ed un alto grado di riciclabilità del materiale riducendo al minimo i rifiuti pro capite destinati ad incenerimento”.

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