Caso Siri: c’è via libera al sequestro del computer

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

MILANO – Via libera al sequestro del computer di Armando Siri. C’è l’ok da parte della Giunta per le Immunità del Senato. All’ex sottosegretario ai trasporti si contesta il rato di autoriciclaggio.

L’ok al sequestro

Il sì al sequestro del Computer dovrà essere comunque confermato dall’Aula di Palazzo Madama. L’iniziale sì della Giunta per le Immunità del Senato ha dato il via libera dopo la richiesta partita direttamente dal tribunale di Milano

L’accusa

Armando Siri viene accusato del reato di autoriciclaggio. Il senatore leghista avrebbe ottenuto un prestito da parte di un Istituto bancario della Repubblica di San Marino. Secondo la Procura Siri avrebbe “partecipato alla commissione di delitti di appropriazione indebita e amministrazione infedele in relazione alla somma di 748.205 euro indebitamente corrisposte il 28 novembre 2018”.

Siri avrebbe ottenuto un finanziamento “usufruendo – afferma la Procura – di condizioni di particolare favore in contrasto con i principi di sana e prudente gestione del credito”. E per il pagamento dell’immobile in oggetto Siri avrebbe emesso due assegni circolari il 31 gennaio 2019 dalla Banca popolare di Sondrio.

L’aggravante

Sarebbe quella di “di aver commesso il fatto giovandosi del contributo di un gruppo criminale organizzato impegnato in attività criminali in più di uno Stato”. L’importo ricevuto per l’acquisto dell’immobile poi sarebbe stato versato, anziché sul conto del venditore, su quello del Notaio che ha stipulato l’atto sul quale “poi sono stati tratti gli assegni per il pagamento del bene”

La votazione: vince il sì

Nel corso della votazione sul sequestro del computer la maggioranza ha votato compatta per il sì. Contrarie le opposizioni con Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome